Inquinamento Pertusillo, Bolognetti: Caro Mancusi, caro Vita, carissimo Santochirico,e adesso come la mettiamo?

Inquinamento

 

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani
E adesso come la mettiamo? Ancora una volta, indagini commissionate da cittadini attestano che la qualità delle acque invasate nel Pertusillo non è certo eccezionale. A maggio 2011, l’assessore all’ambiente Mancusi informava i cittadini dell’entrata in funzione del depuratore di Tramutola, parlando di “pre-esercizio”. Lo stesso assessore affermava che i depuratori di Grumeto Nova e Montemurro, realizzati con finanziamento comunitario nell’ambito del Por Basilicata 2000-2006, sarebbero entrati in funzione “a breve”. Nell’agosto del 2010, un noto esponente politico della Val D’agri, intervenendo sulla vicenda del Pertusillo parlava della “necessità di attivare il più rapidamente possibile tutti i depuratori del comprensorio”. Questo per non dire che, nel novembre 2010, l’Adoc  Basilicata denunciava le criticità della rete di depurazione, fornendo un lungo elenco di paesi non serviti o serviti parzialmente dalla rete di depurazione. Sul tema, circa un anno fa, Radio Radicale pubblicava una mia inchiesta dal titolo “Alla ricerca della fogna perduta”. Adesso, caro Agatino, caro Raffaele, carissimo Santochirico, emerge nuovamente una contaminazione chimica e batteriologica del Pertusillo. Come la mettiamo? Al direttore dell’Arpab, una volta di più, rivolgo l’invito ad accrescere il tasso di trasparenza dell’agenzia. Caro Raffaele, le analisi sugli invasi lucani pubblicate sul vostro sito, che è bene sottolinearlo partono dal luglio 2010 e sono state rese pubbliche solo dopo le reiterate richieste avanzate dai Radicali, sono di fatto poco intellegibili. Onorare la convenzione di Aarhus, caro Raffaele, significa anche mettere i profani nella condizione di poter facilmente interpretare dati tecnici. Basterebbe poco: per esempio inserire i parametri di riferimento.
Intanto, prendiamo atto che una volta di più i nostri interrogativi sul decadimento della qualità delle acque invasate nelle dighe lucane trovano una conferma.
La Regione Basilicata nel 2004 riferendosi alle acque contenute nelle dighe scriveva: “si evidenzia un diffuso scadimento della qualità a partire dall’anno 2001, tutte le acque di invaso passano dalla categoria A2 alla A3.” Meditate gente…meditate!  

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