Viggiano(PZ) - Pozzi Monte Enoc 6Or e 7Or: Elisabetta Zamparutti interroga Prestigiacomo e Romani

Raffineria Viggiano

 

Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro dello Sviluppo economico
Premesso che:
il “dissesto idrogeologico”, come definito all’art.54 del D.Lgs. 152/2006, è “la condizione che caratterizza aree ove processi naturali o antropici, relativi alla dinamica dei corpi idrici, del suolo o dei versanti, determinano condizioni di rischio sul territorio”;
secondo il rapporto “Ecosistema a rischio 2010” sono 6633 i comuni in cui sono presenti aree ad alta criticità idrogeologica, l’82% del totale delle amministrazioni comunali italiane.
in Basilicata, i comuni a rischio idrogeologico individuati dal Ministero dell’Ambiente sono 123 su 131 e tra questi figura anche il comune di Viggiano dove ha sede il Centro Oli dell’Eni e dove la stessa Eni è stata autorizzata a trivellare due nuovi pozzi (Monte Enoc 6Or e 7Or) a ridosso del centro abitato in località “Piano Lepre”;
si tratta però di un’area nel 2004 classificata R4 ma declassata nel 2011 a R2, e la richiesta Eni, respinta nel 2005, viene approvata con prescrizioni nel marzo/aprile 2011. Nel frattempo, a febbraio 2011, l’ufficio tecnico del comune di Viggiano continua a ritenere l’area in oggetto ad alto rischio;
è infatti accaduto che il 25 novembre 2004, l’Eni spa divisione Exploration & Production ha avanzato una richiesta di verifica della perimetrazione di un’area in frana, ricadente nel comune di Viggiano (PZ), classificata a rischio R4 nel Pai (Piano di assetto idrogeologico) licenziato dall’ADB Basilicata il 13 settembre 2004, ragione per cui tale richiesta venne respinta il 17 febbraio 2005 dalla commissione tecnica dell’Autorità di Bacino (ADB);
il 19 novembre 2010, l’Eni ha avanzato una nuova richiesta tesa ad acquisire un parere favorevole di compatibilità idrogeologica per la “realizzazione della postazione sonda Monte Enoc 6/7”, ma il comune di Viggiano, il 28 febbraio 2011, ribadisce all’Eni che l’area interessata al progetto dei pozzi Monte Enoc è “Area soggetta a Rischio Idrogeologico R4”. Tuttavia il 29 marzo 2011, il Comitato tecnico dell’ADB esprime parere positivo di compatibilità idrogeologica ed autorizza l’Eni a realizzare la postazione sonda Monte Enoc 6/7, premessa alla  realizzazione dei pozzi Monte Enoc 6Or e 7Or e il 5 aprile 2011, l’Adb Basilicata ratifica la decisione presa a marzo dal comitato tecnico;
l’Adb, nell’approvare il progetto Eni, chiede al colosso energetico di porre in essere “gli interventi di sistemazione, protezione e monitoraggio previsti nel progetto” e di porre in essere tutti gli accorgimenti “ritenuti necessari alla salvaguardia della stabilità dei luoghi e delle strutture e infrastrutture presenti e/o in corso di realizzazione… in considerazione della presenza di un areale a rischio R4 a valle della postazione”;
si chiede di sapere:
se quanto riferito in premessa corrisponde al vero;
per quali motivi l’area destinata ad ospitare i pozzi Monte Enoc è stata declassificata;
se non ritengano i Ministri interrogati che in questo modo si espone a grave rischio idrogeologico un centro abitato, quello di Viggiano che è in una zona a rischio frana;
se del caso, quali provvedimenti a tutela del rischio frane si intendono adottare.
On. Elisabetta Zamparutti
 
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