Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in Commissione Ambiente, sulla proposta del Ministro Prestigiacomo di concedere l'incentivo alla data del rilascio della certificazione di fine lavori o al massimo nei 60 giorni-successivi, ha dichiarato:
Il Ministro Prestigiacomo è al corrente del fatto che le richieste di-connessione da fonti rinnovabili già rilasciate da TERNA riguardano una potenza totale di 131.725 MW a fronte della potenza massima richiesta dal sistema elettrico italiano di 56.425 MW? E' la stessa TERNA ad affermare-che oltre 130.000 MW di richieste di connessione è un numero irreale che-genera migliaia di pratiche di autorizzazione concentrate prevalentemente-in 7 Regioni del Centro Sud Italia e che gli uffici delle regioni già oggi-non riescono a smaltire il carico di richieste e le istruttorie durano anni generando il fenomeno del "mercato" delle pratiche per le connessioni-e le autorizzazioni? La preoccupazione del Ministro dell'Ambiente andrebbe-risolta rendendo impegnativa la richiesta di connessione e non slegando-gli incentivi alla data di effettiva entrata in esercizio dell'impianto.-Perché il Ministro dell'Ambiente si preoccupa di garantire solo il ritorno dell'investimento e non si preoccupa dell'impatto ambientale delle installazioni? Se davvero la Prestigiacomo ha a cuore i piccoli impianti perché non propone di destinare gli ingenti incentivi per il fotovoltaico esclusivamente per quello integrato negli edifici o nelle aree-antropizzate? Meglio farebbe il Ministro Prestigiacomo a chiedersi come contenere la domanda di energia considerando alternative che esistono meno onerose per la collettività e più promettenti in termini occupazionali come le tecnologie per l'efficienza energetica. Infatti, stando così le-cose, la proposta Prestigiacomo non risolve ma complica il problema economico ed ambientale del fotovoltaico di potenza.
© 2011 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
SEGUICI
SU
FACEBOOK
Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.