Giustizia, Beltrandi: università, concorsopoli, processi lunghi e prescrizione breve

Giustizia, il martello dell'aula giudiziaria

Dichiarazione di Marco Beltrandi, deputato radicale 

Ho appreso dalla stampa che sono in corso nuove indagini per concorsi viinti a tavolino per professori universitari
Sono 22 i docenti di 11 facoltà italiane indagati per aver manipolato  «l'esito di molteplici procedure concorsuali pubbliche bandite». In campo sono scese la Guardia di Finanza e la Polizia Tributaria che hanno svolto perquisizioni a Milano, Bari, Roma, Napoli, Bologna, Firenze, Piacenza, Macerata, Messina, Reggio Calabria e Teramo. Perquisizioni a Milano a carico di un professore ordinario di Diritto Pubblico, ed un docente di diritto canonico.
Le indagini - che hanno rivelato un sistema di scambi di favori e accordi - si affiancano a quelle che nel 2004, portarono all'arresto di 5 docenti di cardiologia.
Ebbene otto anni dopo l'inizio dell'inchiesta è stato chiesto il rinvio a giudizio degli indagati accusati di aver gestito in modo criminale concorsi nazionali per ordinario, associato e ricercatore di cardiologia nelle facoltà di Bari, Firenze e Pisa. Tuttavia, a causa dei troppi anni trascorsi, alcuni reati sono caduti in prescrizione mentre altri si prescriveranno a breve.
 
Viste le priorità del Paese, comparate con quelle del Parlamento, testimoniate dai provvedimenti legislativi in discussione (processo breve) , o ho presentato un’interrogazione urgente ai ministri Alfano e Gelmini, per sapere cosa intendano fare per abbreviare i tempi dei processi invece che quelli per la prescrizione dei reati, evitando casi clamorosi di “amnistia di fatto”, oltre a capire se ci si sia veramente occupati di sconfiggere episodi di corruttela nel mondo dell’accademia.

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