Dichiarazione di Francesco Pullia, della Direzione nazionale di Radicali Italiani e Alessandro Rosasco, del Comitato nazionale di Radicali Italiani:
A titolo personale, ma certi di esprimere le convinzioni di un gran numero di radicali, comunichiamo la nostra adesione alla manifestazione nazionale che si svolgerà domenica a Firenze con il duplice scopo di:
1) sensibilizzare l’opinione pubblica sulla realtà dei mattatoi e sul massacro di tre milioni di agnelli che ogni anno si compie in prossimità della festività pasquale e
2) richiamare l’attenzione sulla vicenda di Simone Righi, artista bolognese condannato a cinque anni di reclusione di Spagna, con accuse pretestuose, dopo che aveva denunciato la vergogna (documentata ampiamente anche da trasmissioni televisive) delle perreras. Per chi ancora non lo sapesse, le perreras sono “strutture” in cui quotidianamente viene perpetrato lo sterminio di massa di cani e gatti tramite una “soluzione finale” tipica dei campi nazisti. I malcapitati animali non hanno la possibilità di sopravvivere più di settantadue ore. L’unica sorte che li attende è quella dell’uccisione tramite iniezione letale cui segue il congelamento in celle frigorifere o l’incenerimento in forni crematori. Più di centomila cani e gatti vengono assassinati ogni anno in Spagna nel completo disinteresse del governo, senza che si adottino seri provvedimenti per porre fine a questa intollerabile situazione.
Simone Righi, in viaggio nel settembre del 2007 in Spagna insieme alla sua compagna Jo Fiori, ignaro di questa terribile situazione, aveva deciso di affidare momentaneamente tre suoi cani a un “rifugio” per animali di Cadice. Tornato dopo qualche giorno per riprenderli, ebbe l’amara scoperta di non trovarli più perché, senza alcun motivo, erano stati eliminati (due erano stati bruciati, il corpo dell’altro stava, invece, in una cella frigorifero). Dopo avere denunciato i responsabili del canile lager, fu prelevato con forza da sei agenti, nel corso di una manifestazione organizzata da gruppi animalisti, sottoposto a pestaggio e sbattuto prima in isolamento per tre giorni e poi in stato di detenzione preventiva per due mesi. Rilasciato grazie alla mobilitazione generale, non riottenne il passaporto.
Al processo, celebrato il 24 gennaio di quest’anno, è stata chiesta nei suoi confronti nientemeno che una condanna a dieci anni, ridotti a cinque, per “attentato all’autorità, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni volontarie”. Riteniamo che la sua detenzione sia del tutto illegittima e contestiamo, nello stesso tempo, la totale latitanza del Ministero degli esteri, nonostante che, sia a livello nazionale che in sede europea, siano state presentate in merito interrogazioni. Ricordiamo, a questo proposito, che l’europarlamentare Raul Romeda i Rueda, di Iniciativa per Catalunya Verds, ha sollevato forti dubbi sull’equità del processo svoltosi in Spagna, sottolineando le incongruenze della tesi accusatoria e della deposizione stessa del sindaco di Cadice e giungendo a domandarsi se il suo paese non sia incorso nella violazione del diritto comunitario. Ancora una volta, da radicali, da nonviolenti, nell’unirci a chi lotta contro la barbarie delle perreras chiediamo che si faccia piena luce sul caso Righi in nome della legalità e del diritto."
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