Commissione Europea porta l'Italia davanti alla Corte di Giustizia europea per trasposizione incorretta della direttiva antidiscriminazione.

Europa, Corte di giustizia europea

Comunicato Stampa e Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata Radicale - Pd e Presidente dell'Associazione Radicale Certi Diritti: 

"La Commissione europea ha annunciato di avere portato davanti alla Corte di Giustizia l'Italia per erronea trasposizione della direttiva 2000/78/CE che proibisce la discriminazione nel settore del lavoro sulla base della religione e delle credenze, disabilità, età e orientamento sessuale. 
 
L'articolo 5 della direttiva impone al datore di lavoro di mettere in opera delle misure ragionevoli per permettere alle persone disabili di accedere all'impiego e di progredire nella carriera. Di fatto l'Italia non ha trasposto in modo completo e adeguato tale direttiva. 
 
La Commissione europea aveva già denunciato che alcuni Stati membri avevano "fallito completamente nel trasporre l'articolo 5 nella loro legislazione nazionale, oppure lo hanno fatto in modo incompleto o oscuro. Questo é il caso dell'Italia, dove la legislazione nazionale non fa riferimento alla nozione di "sistemazione ragionevole" (studio Disability and non-discrimination law in the European Union del 2010).
 
L'Italia aveva già ricevuto una lettera di messa in mora nell'ottobre 2009 perché la legge italiana prevedeva misure riguardanti la facilitazione del lavoro di alcune persone disabili, ma non tutte, come previsto invece dalla direttiva che impone un obbligo generalizzato, e per la previsione di una condizione "speciale" di gravità non prevista dalla direttiva per invertire l'onere della prova.
 
L'Associazione Radicale Certi Diritti invita urgentemente il Governo ed il Parlamento italiano ad approvare le norme necessarie per conformarsi alla direttiva europea".  

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