Quella di Lampedusa è un'emergenza voluta dal governo e determinata dalla ottusa equiparazione tra fuggitivi e clandestini. Infatti il Ministero dell'Interno Maroni ha deciso di considerare semplici clandestini, e non profughi con diritto asilo, tutti i tunisini sbarcati sull'isola siciliana. Buon gioco, dunque, per il Ministro La Russa precisare la distinzione di trattamento tra profughi e clandestini: nessuno se non i libici rientrerebbe nella prima categoria. Se si abbandonasse la logica detentiva per la quale coloro che non hanno diritto di asilo devono rimanere reclusi nei Cie, l'arrivo di fuggitivi dal sud del Mediterraneo potrebbe essere gestita con meno disagi per i migranti e per la popolazione locale, attraverso il potenziamento dei centri di accoglienza. Oggi, invece, il governo sceglie di trattenere gli immigrati a Lampedusa perché da lì non possono fuggire, vincolando il loro trasferimento sulla terraferma alla disponibilità di strutture di detenzione. Tutto ciò è contrario alla direttiva europea sui rimpatri, che prevede reclusione solo come extrema ratio. Una direttiva che avrebbe dovuto essere recepita dall'Italia entro il 24 dicembre del 2010 e che è che stata esclusa dalla legge comunitaria in corso di approvazione alla Camera. Come fa Maroni a chiedere aiuto all'Europa, se non ne rispetta le leggi?
Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani
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