“E’ sconcertante la levata di scudi contro il decreto rinnovabili quando solo poche settimane fa l’Autorità per l'energia aveva documentato le distorsioni finanziarie dovute all'eccessiva incentivazione alle rinnovabili elettriche e le speculazioni, con connesse infiltrazioni criminali.
Forza Sud ha addirittura ventilato la sfiducia sul federalismo se il decreto non fosse stato ritirato.
Il fatto è che il Governo non ha avuto la forza di mantenere neppure il taglio del 30% agli incentivi all’eolico (è infatti sceso al 22%), fonte che necessiterebbe di tagli ben più drastici visto che in nessun caso potrà dare un contributo superiore al 2% dei consumi finali di energia.
Quanto al fotovoltaico, va dato atto dell’abolizione del tetto degli 8.000 MW e della fissazione di alcuni paletti sulla diffusione su terreni agricoli.
E’ grave però la deregulation per gli impianti al di sotto di 1 MW che rischiano di impattare ulteriormente un territorio già devastato da decenni di speculazioni legate alla cementificazione e, in molte aree del mezzogiorno da un decennio, anche dalla cosiddetta energia pulita.
Nell’assenza di una strategia energetica nazionale ogni tentativo di portare equilibrio nel settore rischia di fallire e pregiudicare la fonte più importante per il nostro Paese: l’efficienza energetica.”