39° Congresso del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito. Mozione di sostegno alle lotte del popolo tunisino per il lavoro, la libertà la dignità e la democrazia

MOZIONE PARTICOLARE
MOZIONE AL 39° CONGRESSO DEL PARTITO RADICALE NON VIOLENTO, TRANSNATIONALE E TRANSPARTO
MOZIONE DI SOSTEGNO ALLE LOTTE DEL POPOLO TUNISINO PER IL LAVORO, LA LIBERTA’ LA DIGNITA’ E LA DEMOCRAZIA
Il popolo tunisino ha appena fatto cadere il suo dittatore Ben Ali e continua la sua lotta per smontare i meccanismi della dittatura che ha subito per decenni, per istaurare un sistema democratico all’altezza dei suoi sacrifici e delle sue aspirazioni. Come tutte le rivoluzioni, il processo in corso nella società tunisina non è al riparo da minacce interne e esterne :
Le dittature e i sistemi dispotici in forza nei paesi arabi e i loro sostenitori in Europa, in America del Nord e nel resto del mondo temono che lo slancio di libertà e le aspirazioni sociali e politiche che guidano la rivoluzione tunisina possano ispirare i loro popoli e minaccino i loro interessi in Tunisia, nel Magreb, nei paesi arabi, in Africa e dovunque nel mondo.
- A livello interno, la rivoluzione tunisina che, lo ricordiamo, procede da un movimento spontaneo che non è stato iniziato da nessuna forza organizzata, politica o sociale, è oggetto di tentativi di recupero e può essere minacciata da fughe in avanti o da forze di reazione che la vogliono sviare dai suoi obbiettivi democratici, o per restaurare il regime che sta smantellando o per insediare una nuova dittatura.
Senza entrare nelle divergenze tra le espressioni sociali, politiche, intellettuali e civili del movimento rivoluzionario democratico che sta vivendo la Tunisia, e senza intervenire nel dibattito tra queste e coloro che partecipano al governo di transizione o lo sostengono, da un lato, e quelle e coloro che rifiutano di integrarlo o lo contestano sulla base di una contestazione della sua legittimità o per meglio pesare sulla sua azione e obbligarlo e rispettare le rivendicazioni sociali e politiche e gli obbiettivi democratici della rivoluzione, noi, amici(amiche) della Tunisia, partecipanti al congresso del PARITTO RADICALE NON VIOLENTO, TRANSNAZIONALE E TRANSPARTITICO, affermiamo il nostro SOSTEGNO ALLE LOTTE DEL POPOLO TUNISINO PER IL LAVORO, LA LIBERTA’ LA DIGNITA’, E LA DEMOCRAZIA e invitiamo a :
- rimanere mobilitati per manifestare il nostro sostegno, su questa base, al popolo tunisino, contro tutti i tentativi di recupero della sua rivoluzione, per restaurare il regime di cui si sta liberando o per imporgli una nuova dittatura che non rispetta le sue rivendicazioni sociali e politiche e la sua aspirazione ad una vita democratica, fondata sul rispetto delle libertà e dei diritti individuali e collettivi, che sono il bene comune di tutta l’umanità.
- organizzare azioni di solidarietà con il popolo tunisino sia attraverso manifestazioni pubbliche per esprimere il nostro appoggio, o rispondendo a tutte le forme di aiuto di cui avrà bisogno.
- pretendere dai nostri governi,dalla comunità europea e dalla comunità internazionale di
o adottare tutte le misure necessarie per restituire al popolo tunisino, nel miglior tempo possibile, i beni e i capitali saccheggiati e sottratti dalla famiglia di Ben Ali e dalla loro mafia dovunque li abbiano depositati o investiti e a non chiudere più gli occhi sulle malversazioni e le sottrazioni di fondi dei governi corrotti tunisini o di altri paesi.,
o mettere in guardia contro qualsiasi ingerenza straniera tendente a destabilizzare la Tunisia, intervenire negli affari interni o imporgli delle scelte contrarie alle sue ispirazioni democratiche,
o fornire l’aiuto economico di cui il popolo tunisino ha bisogno per risanare la sua economia, riprendere la sua attività e far fronte alle pressioni che vengono esercitate su di lui per fare fallire la rivoluzione.
Noi chiediamo alla autorità tunisine, chiunque ne sia depositario
- di ascoltare la popolazione, di rispettarne i diritti fondamentali, primo tra tutti, quello della libertà di espressione, di creare qualsivoglia forma di associazione, di manifestare pacificamente per farsi sentire e prendere in mano il suo destino ,
- di non tardare a realizzare delle riforme che rispondano alle rivendicazione che guidano il movimento e che sono riassunte nel motto LAVORO, LIBERTA’, DIGNITA’; la creazione di posti di lavoro soprattutto nelle regioni più sfavorite e la preparazione delle condizioni necessaire all’organizzazione di vere elezioni democratiche nel più breve tempo possibile, conformemente ai desideri delle espressioni sociali, politiche e civili del popolo tunisino, devono essere la priorità di questo periodo di transizione.
Sono già state adottate misure importanti in questo senso dal governo di transizione e noi ne siamo lieti.:
- la liberazione di tutti i prigionieri politici del regime di Ben Ali, e il ritorno degli esiliati
- il riconoscimento dei partiti politici e delle associazioni che ne hanno fatto richiesta
- l’abrogazione delle restrizioni imposte alla stampa e ai mezzi di comunicazione,
- i passi realizzati sulla via dello smantellamento dei meccanismi della dittatura con lo scioglimento del partito che ha regnato da unico dall’indipendenza, la nazionalizzazione dei suoi beni, l’evizione (esclusione) o il pensionamento dei ministri e degli alti funzionari di polizia e dell’amministrazione ostili ad una evoluzione democratica del paese, i procedimenti avviati contro Ben Ali e i suoi complici affinché siano giudicati e per recuperare i beni che avevano sottratto e depositato all’estero.
Noi chiediamo a queste autorità di andare oltre e di dichiarare l’amnistia generale, riabilitando le vittime della repressione e dell’arbitrarietà dall’indipendenza ad oggi, adoperandosi per l’instaurazione di un clima propizio all’organizzazione di vere elezioni democratiche.
Noi speriamo che i nostri amici (amiche) tunisini (tunisine) sapranno scongiurare le tentazioni che hanno pervertito il percorso di altre rivoluzioni con delle operazioni di linciaggi pubblici, di vendette, di esazioni extra-giudiziarie, di purghe, di regolamenti di conti che sono spesso il fatto di « rivoluzionari della 25a ora » e che hanno sempre generato nuove forme di arbitrarietà, di ingiustizia e di tirannia. Dando fiducia alla giustizia, rispettando i diritto dell’uomo, anche di quelli che li hanno calpestati, i tunisini e le tunisine offriranno al mondo l’esempio di una rivoluzione democratica pacifica e saranno fedeli ai principi che l’hanno ispirata. Noi salutiamo, in questo senso, l’appello degli avvocati che sono stati i primi a dare il lorosostegno alla sollevazione della popolazione tunisina contro la dittatura di Ben Ali.
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