Pannella: una proposta, urgentissima, un progetto per il popolo manifestante, democratico egiziano, e per Mubarak, puntando sulla loro saggezza e le loro convenienze

Occorre urgentissimamente intervenire – come Italia e, nella misura del possibile, come Europa – per evitare gravissimi errori (inclusi omissioni di intervento, di aiuto) nella crisi egiziana.
Permangono – infatti - tuttora grandi opportunità di convertirla in crisi di crescita civile, sociale e democratica dello Stato e della società egiziana, o, al contrario, un suo tragico esito che da alcune ore sembrerebbe poter precipitare.
Ad esempio, l’ultimatum lanciato dalla piazza da El Baradei, che ha immediatamente, se non provocato, aggravato il peggio e indebolito certamente il dialogo responsabile fra le parti (agglomeratesi entrambe in modo equivoco e violento nelle ultime ore).
Occorre (se è ancora possibile) urgentissimamente un nostro intervento volto a dar forza alla convenienza - da una parte per il popolo democraticamente formatosi e manifestatosi, dall’altra per lo stesso Mubarak e l’ancor “suo” Regime – per una procedura protetta di transizione ad una adeguata trasformazione democratica. Molto probabilmente è questo un obiettivo intuito come necessario e possibile dallo stesso presidente – che non può onestamente esser confuso con figuri come Saddam o Gheddafi.
Purtroppo, già nel 2003, Governo e opposizioni del regime italiano non sostennero in modo adeguato l’esilio – ormai più che possibile – del dittatore iracheno con la conseguente pacifica liberazione del suo Paese. Infatti il complesso militare-industriale riuscì a far scoppiare la guerra, proprio contro il processo di pace e di democrazia, con la criminosa complicità di Bush e di Blair, traditori innanzitutto delle leggi e dei loro giuramenti di rispettarle.
Venne – cioè – vanificato il monito, la profezia del più grande amerikano dello scorso secolo, il Presidente Eisenhower– già generale combattente vittorioso nella guerra scatenata dagli infami poteri nazisti e fascisti, dominanti in convergenza con quelli comunisti- che considero il vero padre della patria, padre democratico, liberale, del ‘900.
Sembra finita, purtroppo, la annunciata azione comune fra noi e il Governo in difesa della vita di Tareq Aziz (lo si sta lasciando invece assassinare in carcere, ipocritamente o con cinica irresponsabilità).
Voglio ciò nonostante osare sperare che Governo e “sue” opposizioni accoglieranno questa mia e nostra pubblica, urgentissima proposta, offerta: insieme, e ufficialmente, ottenere al Cairo – nelle prossime ore – una comune, nostra presenza. Dovremmo infatti insieme ottenere una presenza, magari preannunziata dalla stessa Piazza Tahrir del Cairo, per una Scelta di Convenienza per la democrazia, la nonviolenza, la pace: una presenza che possa coinvolgere contemporaneamente sia il presidente Mubarak e sua moglie, al Segretario generale dell’Onu Ban ki Moon, al Segretario della Lega Araba Mussa, al vicepresidente Suleiman, agli esponenti storici delle opposizioni liberali e laiche, all’opinione popolare, democratica, laica, del Paese e del mondo arabo.
(Quello che segue è l’intervento di Marco Pannella per “Notizie Radicali”, nel riprenderlo si prega di citare la fonte)
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