Il
6 febbraio prossimo la comunità internazionale celebra come ogni anno la giornata di
lotta alle mutilazioni genitali femminili (MGF) "Tolleranza Zero". L'associazione radicale Non c'è Pace Senza Giustizia, convinta della necessità di garantire un impegno su questo fronte anche a livello nazionale, dato che i flussi migratori hanno fatto delle MGF una realtà non solo africana, ha deciso di lanciare una campagna di comunicazione a livello italiano dal titolo "Decidi tu che segno lasciare". L'Agenzia PAN Advertising ha lavorato senza sosta e a titolo gratuito per realizzare tutto il materiale pubblicitario della campagna, che può contare sul contributo finanziario di eni ed Enel Cuore e sul sostegno politico del Ministero degli Affari Esteri. Si tratta di far conoscere ai cittadini l'impegno di Non c'è Pace Senza Giustizia e del governo italiano nel sostenere gli sforzi del gruppo dei paesi africani per la calendarizzazione e l'approvazione di una Risoluzione di messa al bando delle MGF da parte dell'
Assemblea Generale dell'ONU nel
2011, e di invitarli ad appoggiare questa priorità firmando un appello sul sito
www.noncepacesenzagiustizia.org.
La Vicepresidente del Senato e fondatrice di Non c'è Pace Senza Giustizia Emma Bonino, insieme al Portavoce del Ministero degli Esteri Maurizio Massari e a numerose personalità del mondo della cultura, delle professioni e dell'arte, lancerà ufficialmente la campagna sabato 5 febbraio alle ore 12.00 presso la sede del quotidiano Il Tempo, che ha voluto contribuire mettendo gratuitamente a disposizione i propri spazi.
Se i dieci anni di campagna internazionale guidata da Non c'è Pace Senza Giustizia e da altre organizzazioni arabe e africane è servita a fare il modo che la grande maggioranza dei Paesi interessati dalla pratica adottasse legislazioni nazionali e strategie di contrasto più efficaci, adesso è arrivato il momento per la comunità internazionale di consolidare la lotta ultraventennale delle attiviste dichiarando le MGF una violazione dei diritti universali di donne e bambine, creando così i presupposti affinché questa pratica ancestrale scompaia una volta per tutte.
© 2011 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
SEGUICI
SU
FACEBOOK
Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.