L'Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati

Scopri come attivarti su questa campagna

Open Camera: i conti segreti della Camera dei Deputati resi liberi

Anagrafe pubblica degli eletti radicali

I Radicali e la trasparenza delle istituzioni

Nel 1976, appena entrati a Montecitorio, i quattro deputati radicali organizzarono delle trasmissioni “pirata” delle sedute d’aula facendo viaggiare - per la prima volta nella storia italiana - le voci dei parlamentari sulle onde di Radio Radicale, nata appena un anno prima.

L’allora presidente della Camera Nilde Jotti ingaggiò una vera e propria guerra contro l’ennesimo “scandalo” radicale togliendo a ripetizione il segnale. Alla fine, i radicali la spuntarono: si erano basati su un principio costituzionale, l'articolo 64 che dice che “le sedute sono pubbliche”. Fino a quel momento le sedute erano sì “pubbliche”, ma solo per i giornalisti parlamentari che poi facevano i resoconti sulle loro testate, per chi chiedeva seguendo una faticosissima trafila burocratica l’accesso ai resoconti stenografici e per i pochissimi che potevano entrare perché invitati da un eletto. Dopo l'iniziativa dei Radicali le sedute diventarono pubbliche per tutti e, finalmente, l’elettore comunista poté ascoltare in diretta la viva voce di Enrico Berlinguer, così come quello “fascista” l’intervento di Giorgio Almirante.

L'individuo al centro della vita politica del paese

I Radicali da sempre ritengono che l'individuo debba essere messo al centro della vita politica, sia nella sua veste di elettore sia in quella di eletto.

Questa idea si concretizza nella proposta radicale di riforma del sistema elettorale:  maggioritario in senso uninominale, con leggi elettorali uniformi per parlamento, consigli regionali e consigli comunali. L'unico modo, secondo i radicali, per tenere al centro la persona, superando le logiche partitiche e partitocratiche; un modo anche per consentire  il rapporto diretto tra il candidato e il territorio, superando la logica centralistica praticata oggi dai partiti.

Gli obiettivi radicali

I Radicali Italiani con la campagna per l'anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati avviata nel settembre del 2008 chiedono:

1) La pubblicazione di tutte le informazioni sulle istituzioni:

  • link al sito istituzionale;
  • bilancio interno con allegati;
  • composizione dell’istituzione;
  • presenze e comportamento di voto degli eletti; 
  • atti presentati in tutte le articolazioni dell’istituzione, iter e conclusione;
  • atti adottati dalle singole articolazioni dell’istituzione.

2) La pubblicazione di tutte le informazioni sugli eletti:

  • dati anagrafici;
  • codice fiscale,
  • gli incarichi elettivi ricoperti nel tempo;
  • dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’elezione, degli anni in cui ricopre l’incarico e di quelli successivi;
  • dichiarazione da parte dell’eletto dei finanziamenti ricevuti, dei doni, dei benefici o di altro assimilabile;
  • registro delle spese degli eletti, comprensive di quelle per lo staff, spese telefoniche e dotazione informatica;
  • atti presentati con iter fino alla conclusione;
  • quadro delle presenze ai lavori e i voti espressi sugli atti adottati dall’istituzione cui appartiene.

L'anagrafe radicale mira anche a diffondere la conoscenza di tutto quello che riguarda le nomine, le società interamente pubbliche e quelle partecipate, insomma la pubblica amministrazione tutta.

Quello che propongono i Radicali alle istituzioni è di mettere tutti questi dati in forma digitalizzata sui loro siti, in formato accessibile e aperto, così da poter essere elaborati e incrociati.

Le tappe dell'iniziativa

Tra il 2008 e il 2010 le associazioni e i militanti radicali hanno presentato a Comuni, Province e Regioni delibere che impegnano a mettere in atto sistemi di anagrafe pubblica degli eletti. (L'aggiornamento delle delibere depositate fino al 2009)

In alcuni casi i testi di legge sono stati presentati grazie alla pressione esercitata su alcuni consiglieri eletti nelle istituzioni.
In altri casi vengono intraprese iniziative di raccolta firme su testi di delibera di iniziativa popolare.

In molti casi è accaduto che testi approvati all'unanimità restassero lettera morta. Proprio per questo nel maggio del 2010 è iniziata la campagna "Anagrafe Pubblica Fai-da-te".In Italia esiste la legge 441/1982 che riconosce a ciascun elettore il diritto di consultare le dichiarazioni che eletti e nominati devono depositare presso gli uffici regionali, provinciali e comunali.

Appellandosi a questa legge alcuni militanti radicali hanno iniziato ad inviare richieste di accesso agli atti agli enti locali. L'obiettivo è quello di ottenere i dati che le istituzioni dovrebbero pubblicare e provare a renderli pubblici, per costringere gli enti locali ad assumersi la responsabilità delle delibere che loro stessi hanno approvato.

Attivati:

1) Fai depositare la delibera

Contatta uno o più consiglieri (comunali, provinciali, regionali) e fagli depositare e far votare il testo di delibera per l'istituzione dell'anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati

Modello di testo di delibera per il Comune

Modello di testo di delibera per la Provincia

2) Organizza una raccolta firme per presentare una delibera di iniziativa popolare

Dovrai scoprire il regolamento dell'ente presso il quale vuoi depositare la delibera e preparare i moduli necessari. Leggi la nota che ti aiuterà a capire come muoverti.

Alcune indicazioni sulle modalità di raccolta firme

3) Fai una richiesta di accesso agli atti

Sia che il tuo Comune, Provincia o Regione abbia approvato una delibera di iniziativa popolare sia che questo non sia stato fatto puoi provare a fare pressione chiedendo tu stesso/a di accedere ai dati che dovrebbero essere resi pubblici. In Italia esiste la legge 441/1982 che riconosce a ciascun elettore il diritto di consultare le dichiarazioni che eletti e nominati devono depositare presso gli uffici regionali, provinciali e comunali.

Puoi fare la tua richiesta con i moduli qui sotto

depositandoli presso l'Ufficio Protocollo

inviandoli attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno

COMUNE- Modello di richiesta di accesso agli atti (valido per i capoluoghi di provincia e per i communi con più di 50,000 abitanti)

PROVINCIA- Modello di richiesta di accesso agli atti

REGIONE- Modello di richiesta di accesso agli atti

Per informazioni più dettagliate scrivi a associazioniradicali@radicali.it

AttachmentSize
Enti locali che hanno approvato l'anagrafe pubblica degli eletti - per segnalare modifiche associazioniradicali@radicali.it132.56 KB