Bagnoli, rifiuti nel digestore anaerobico

di Paolo Cuozzo, da “Corriere del Mezzogiorno”, 17-05-2012

NAPOLI — L’ultima che ci ha provato, Rosa Russo Iervolino, ha le orecchie che le fischiano ancora per le polemiche e gli insuliti incassati nei giorni dell’emergenza rifiuti del 2004, quando autorizzò l’Asìa ad utilizzare due capannoni a Bagnoli, e per pochi giorni, come sito di trasferenza. Ora ci risiamo. Pare infatti che a Bagnoli, dove dovevano arrivarci le vele dell’America’s Cup, la frazione umida dei rifiuti possa tornarci, stavolta però per essere divorata da un digestore anaerobico.

LAVORI IN CORSO - Il Comune di Napoli sta lavorando infatti per realizzare un impianto di trattamento dei rifiuti «alternativo» all’inceneritore. A parlarne è stato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, col suo vice, Tommaso Sodano. «Stiamo portando avanti un lavoro importante da questo punto di vista, insieme con Bagnolifutura — ha detto l’ex magistrato —. Realizzare questo tipo di impianto è una risposta definitiva a chi sostiene che Napoli dice solo dei no». Invece, ha sottolineato il sindaco, «a Napoli ci sono i siti di trasferenza, il porta a porta, la differenziata». «La disponibilità a realizzare nell’area occidentale di Napoli un digestore anaerobico», sono invece le parole di Sodano, «è arrivata da Bagnolifutura la scorsa settimana. Attualmente in Campania abbiamo un solo impianto di questo tipo, a Salerno. A Napoli ne servono almeno tre». Dopo quello di Scampia, quindi, arriva la possibilità di realizzarne uno a Bagnoli. Mentre solo per la zona orientale, evidenzia Sodano, «si è in attesa che si definisca il quadro normativo perché l’area non è ancora nelle nostre disponibilità». Un digestore anaerobico, ha spiegato il vicesindaco che ha la delega all’Ambiente, ha «bassissimo impatto ambientale, non emana cattivi odori perché lavora in assenza di ossigeno, ed è un impianto industriale che consente di trattare l’umido della città». Soprattutto, ha raccontato il vicesindaco, «è un’alternativa all’inceneritore perché noi vogliamo gli impianti, ma quelli che servono». A questo punto occorrono circa sei mesi per l’iter burocratico e arrivare così all’accordo di programma, «dopo — ha detto il vice di de Magistris — va calcolato un periodo, per la realizzazione, tra i 18 e i 24 mesi. La nostra filosofia è ridurre i trasferimenti fuori regione che hanno costi esorbitanti. La frazione umida rappresenta il 35-40 per cento della composizione dei circa due milioni di tonnellate di rifiuti prodotti annualmente».

LE OFFERTE ENTRO AGOSTO - Intanto, il 19 giugno prossimo la Bagnolifutura bandirà la «manifestazione di interesse» per la vendita dei lotti dell’area tematica 2 di Bagnoli: l’iter si completerà entro fine agosto quando poi dovranno essere presentate le offerte. E’ questo un modo, forse l’unico, per fare cassa e salvare la Bagnolifutura dall’esposizione con le banche e con i tanti creditori, rilanciandone anche l’azione. E’ l’assessore al Bilancio, Riccardo Realfonzo, a snocciolare le cifre e le linee di azione per risanare la società: «Nel 2012 — ha spiegato — ci sarà l’incasso di caparra e acconti sul preliminare di vendita dei lotti 1, 2, 3 e 4 dell’area tematica 2, per un importo di euro 21,6 milioni con cui ridurre il debito verso il Monte dei Paschi di Siena che genera annualmente oneri finanziari pari a circa euro 3,8 milioni, e i debiti verso i fornitori». L’anno prossimo, invece, «arriverà — ha detto l’assessore al Bilancio — l’incasso dei saldi relativi alla vendita definitiva dei lotti 1, 2, 3 e 4 dell’area tematica 2, per un importo di euro 54,9 milioni, con cui ridurre ulteriormente il debito verso Monte dei Paschi di Siena e i fornitori; infine, con la vendita del lotto 5 dell’area tematica 2, destinata a strutture ricettive, si realizzerà un importo di 54,6 milioni, con generazione di cassa finalizzata all’estinzione del muto MpS e alla riduzione dei debiti verso fornitori».

FONDI DA SBLOCCARE - Attesa, per il 2013, anche la transazione con Fintecna relativamente all’area tematica 3A. Insomma, più che un cronoprogramma, come era stato annunciato, quello di ieri col sindaco e con gli assessori Realfonzo (Bilancio), Sodano (Ambiente) e De Falco (Urbanistica), e col presidente della Bagnolifutura, Omero Ambrogi, è stato un momento utile per rimettere sul tappeto l’argomento Bagnoli in attesa che nei prossimi giorni la Regione sblocchi i fondi per avanzare con la bonifica e tagliare il nastro alla Porta del parco (entro giugno), alla Stazione Zoologica Dohrn (entro settembre) e al Parco dello Sport (entro dicembre). Il primo cittadino ha annunciato che la vendita delle area divisa per lotti più piccoli garantirà anche al vita della Bagnolifutura «che non sarà più soltanto una società di trasformazione, ma diventerà una vera e propria società di sviluppo. E cambierà presto anche il nome, oltre che la missione». Pare infatti che la Stu possa anche diventare una società di costruzioni oltre che allargare il suo raggio d’azione fino alla zona di Fuorigrotta.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=7137&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=bagnoli-rifiuti-nel-digestore-anaerobico

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