Omosessualità, in Europa ancora diritti negati

Qual è la situazione di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali in Europa? Se lo chiede e ci da anche una risposta ILGA-Europe, l’European Region of the International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans & Intersex Association, che si preoccupa di mappare la situazione dei diritti dei ‘diversi’: dall’emanazioni di legge antidiscriminatorie, al riconoscimento delle coppie omosessuali e dei diritti parentali e viceversa. Attraverso la mappa e l’indice aggiornati a gennaio 2012 l’associazione regionale ha fotografato una situazione estremamente eterogenea e non necessariamente lusinghiera neanche per alcuni paesi membri dell’Ue. Facile immaginare i primi in classifica: Inghilterra, Svezia, Spagna e ancora Belgio, Olanda, Germania. Ultimi invece: Ucraina, Moldova, il Vaticano, Turchia, Cipro. Nel mezzo l’Italia a quota zero in compagnia di Malta, Lettonia e Liechtenstein. Una sorta di territorio neutro ( il che non fa comunque onore ) in cui alcune azioni a favore vengono annullate dalla mancanza del riconoscimento di certi diritti ormai ritenuti fondamentali sia dalle comunità gay ma forse anche dal buon senso. Nei territori in cui si è registrato il segno meno sono in atto delle vere e proprie discriminazioni nei confronti degli omosessuali e dei transessuali che si attuano semplicemente e terribilmente attraverso la negazione: l’assenza di procedure legali per il riconoscimento di genere, una diversa età legale per rapporti omosessuali consenzienti rispetto ai rapporti etero. La stragrande maggioranza degli stati mappati dall’associazione, virtuosi e meno virtuosi, ha una legislazione antidiscriminatoria che quantomeno garantisce la libertà dell’orientamento sessuale ed il riconoscimento di genere. Il gay, come singolo, sembrerebbe essere accettato mentre i problemi, e le differenze fra i diversi stati, riguarderebbero le coppie omosessuali e dei diritti che normalmente si vorrebbero derivati da un’unione. Solo i più illuminati riconoscono infatti la possibilità di matrimoni gay, come ad esempio la Spagna, o formule di riconoscimento delle coppie di fatto con tutti i crismi derivanti, come ad esempio la possibilità di adottare figli. Al di la delle singole ‘performance’ la strada per un riconoscimento pieno dei diritti di gay e transessuali sembra ancora lunga e certo non consola il fatto che in altri stati del mondo, come ad esempio in Arabia Saudita, Iran ed Afghanistan, l’omosessualità è un reato punibile anche con la pena di morte.

Agenzia Radicale: tinyurl.com/78qr83t

Fonte: http://radicaligenova.iobloggo.com/508/omosessualita-in-europa-ancora-diritti-negati

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