La wiki-interpellanza parlamentare per incalzare il governo sulla libertà di accesso alla rete e al superamento della Pisanu

L'associazione Agorà Digitale ha elaborato urgentemente una interpellanza che incalza il governo sul superamento dell'articolo 7 del cosiddetto decreto Pisanu [sul blog di Luca Nicotra, segretario di Agorà Digitale, ulteriori dettagli] e che presenteremo nei prossimi giorni, con la collaborazione del deputato radicale Marco Beltrandi e sottoscritta da deputati di maggioranza ed opposizione.
Nel fattempo c'e' la possibilità di arricchirla, completandola al fine di rendere difficile evadere i nodi centrali della questione.

Qui di seguito trovate la wiki-interpellanza. Wiki perchè potete commentarla sul sito, sui social network, sul vostro blog o scrivendo direttamente all'indirizzo nicotra@agoradigitale.org. Fino al deposito, che avverrà nei prossimi giorni, terremo conto di tutte i suggerimenti al fine di rafforzare l'iniziativa.

Ecco il testo:

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell'Interno, il Ministro dello Sviluppo Economico, il Ministro della Semplificazione normativa e il Ministero del Turismo per sapere - premesso che:

L'articolo 7 del cosiddetto decreto Pisanu, convertito con la legge 155/2005, prevede che in Italia, caso unico nel mondo per offrire connettività da un qualsiasi pubblico esercizio, compresi bar, biblioteche, o sedi di associazioni, sia necessaria una licenza rilasciata dal questore, procedere all'identificazione dei clienti previa esibizione di documento di identità conservandone una copia cartacea, assieme ad i dati "relativi alle attività di navigazione" per un periodo di 6 mesi prorogabili per altri 6.

Il suddetto articolo è stato introdotto nell'ambito di un gruppo di disposizioni volte a controllare attività sensibili al fine di garantire la sicurezza del Paese dal terrorismo, in seguito agli attentati negli USA e in Europa.

Nessuno degli stati che come l'Italia sono maggiormente impegnati nella lotta al terrorismo ha approvato dispositivi analoghi a quelli contenuti nel c.d. decreto Pisanu.

In una risposta ad una precedente interrogazione parlamentare il Ministero dell'Interno ha menzionato importanti risultati in termini di lotta al terrorismo sia nazionale che internazionale e per il contrasto del fenomeno della pedopornografia. Si tratta di una fatto che è importante investigare, in quanto al contrario non si ha alcuna notizia, allo stato, di casi in cui i dispositivi del c.d. decreto Pisanu siano risultati utili alle indagini in casi di terrorismo.

È necessario è urgente confrontare tali risultati con le molte altre conseguenze che tali dispositivi hanno avuto sulla diffusione delle connessioni WI-FI nel nostro paese. In particolare a causa degli obblighi di legge e delle infrastrutture necessarie a soddisfare gli obblighi di legge in Italia vi sono solo 4.200 punti ("hot spot") che offrono  connessione WI-FI, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico. Si tratta di un quinto rispetto a quelli degli altri principali Paesi europei. La città di New York, vittima dell'attentato delle Torri Gemelle, ne conta da sola oltre mille.

Il presidente di Assinform, l'Associazione di Confindustria che raggruppa le aziende di Information Technology, ha recentemente dichiarato che "Il ritardo del Wi-Fi ha penalizzato l'alfabetizzazione informatica degli italiani e ha inciso anche sull'acquisto di pc e tablet".

L'intero arco parlamentare si è espresso per l'abolizione o la modifica dell'articolo 7 del c.d decreto Pisanu. In questa direzione va la proposta di legge n. 3736 con primi firmatari Linda Lanzillotta (Api), Paolo Gentiloni (Pd) e Luca Barbareschi (Fli) o la proposta di legge n.2962 con primi firmatari Roberto Cassinelli (Pdl) e Paola Concia (Pd). Un appello in questa direzione è stato lanciato dai Club della Libertà (Pdl), che fanno capo al presidente della commissione Trasporti e comunicazioni della Camera, Mario Valducci. Inoltre un recente appello pubblicato sulla rivista l'Espresso che chiede di abrogare l'articolo 7 del c.d. decreto Pisanu è stato sottoscritto da membri di maggioranza e opposizione tra cui  Deborah Bergamini (Pdl), Pierluigi Bersani (Pd), Pierferdinando Casini (Udc), Italo Bocchino (Fli), Benedetto Della Vedova (Fli), Antonio Di Pietro (Idv), Giovanni Fava (Lega Nord), Flavia Perina (Fli), Giorgio Cielio Stracquadanio (Pdl).

Sempre in una risposta ad una precedente interrogazione, è stato rilevato come tali proposte siano attualmente all'attenta valutazione del Governo e del Ministero dell'Interno.

È importante però rilevare che una delle disposizioni contenute nel c.d. decreto Pisanu, relativamente all'obbligo di licenza da richiedersi al questiore, è in scadenza il 31 dicembre 2010, ma, nonostante un'ampia contrarietà al suo rinnovo, negli scorsi anni l'estensione di tale disposizione all'interno del c.d. decreto "milleproroghe" reso impossibile una discussione in aula che portasse alla modifica o all'abrogazione della norma.


Quali siano i dati in possesso del Ministero dell'Interno sull'impatto dei dispositivi contenuti nella Pisanu come supporto delle attività investigative di contrasto al terrorismo nazionale e internazionale e del fenomeno della pedopornografia.

Se i Ministeri dello Sviluppo Economico, il Ministero della Semplificazione e il Ministero del Turismo hanno valutato l'impatto di tale norma nei comparti di loro interesse, considerando sia gli elementi citati in questa interpellanza, che le numerose indagini compiute dalle associazioni di categoria.

Se Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell'Interno, il Ministro dello Sviluppo Economico, il Ministro della Semplificazione e il Ministero del Turismo si adopererenno affinchè non vengano rinnovate le disposizioni in scadenza il 31 dicembre 2010 contenute nell'articolo 7 del c.d. decreto Pisanu che obbligano i pubblici esercizi a richiedere una licenza al questore, non prevedendone il rinnovo nel c.d. decreto "milleproroghe", e, in caso negativo, in base a quali valutazioni.

Fonte: http://www.agoradigitale.org/wiki-interpellanza-pisanu

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