Vivibilità e qualità dell’aria, Napoli in caduta libera

di Luigi Roano, da “Il Mattino” del 19 ottobre 2010

Napoli capitale dell’invivibilità in Campania e anche in Italia: su 103 città campionate si piazza al 96esimo posto, l’anno scorso era all’89esimo. Un netto peggioramento che tuttavia non è una sorpresa. La nuova crisi dei rifiuti che avvelena Napoli è sotto gli occhi di tutti, così come la reticenza degli enti locali nel mettere in campo politiche ambientali serie e concrete. E quanto emerge dalla diciassettesima edizione di «Ecosistema urbano» a cura di Legambiente e Ambiente Italia.

Dunque, il capoluogo maglia nera nella speciale classifica che vede la tutela della salute dei cittadini. Ottime notizie invece arrivano dal resto della Campania. Salerno e Avellino entrano tra le prime 30 città sostenibili, Caserta risale. Benevento scende lievemente. Tira brutta aria – nella sostanza – solo a Napoli, peggiore tra le grandi metropoli italiane, «a dimostrazione – si legge nel rapporto di Legambiente – che i problemi storici di cui soffre la città non sono ancora efficacemente risolti».
Qualità dell’aria che non migliora, con una concentrazione media di biossido di azoto pari a 57,4 ug/mc, molto al di sopra dell’obiettivo dei 40ug/mc. Poi le famigerate polveri sottili, il cui nome scientifico è Pm10: «Le polveri sforano con una media di 45,7 ug/mc, peggio anche di Milano». Una vicenda perla quale Palazzo San Giacomo è finito sotto inchiesta. Luci e ombre, di più le seconde, sulla tematica dei rifiuti. «Qualcosa si muove nella raccolta differenziata, al 18,6%, ma senza un minimo di diminuzione nella produzione annua pro capite di rifiuti urbani, 580 chili per abitante».

Non va meglio sul fronte del trasporto pubblico «dove Napoli peggiora di poco rispetto al 2009 con 191 passeggeri trasportati annualmente in rapporto al numero degli abitanti». Il confronto con le altre grandi città è impietoso: «Roma ne trasporta 541 e Milano 445». Tra le grandi città Napoli è quella con la minore superficie pedonalizzata – 272mila metri quadrati – e non arriva a un metro quadrato di area Ztl per abitante. «E dove – sottolinea il rapporto di Legambiente – in quei metri quadrati pedonalizzati spesso sono i motorini e auto che la fanno da padrone». Ben altra musica dal resto della regione. Entra tra le prime trenta Avellino – 29esima, era 80esima, un balzo in avanti eccezionale – con la grande performance nella raccolta differenziata, dove raggiunge il primato regionale con 62,8%, quarta città italiana, con una diminuzione della produzione dei rifiuti pro-capite passando dai 442 chili per abitante del 2008 ai 431 del 2009.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria tutti gli indici sono sotto le medie consentite. Benevento scende dal 71esimo posto all’83esimo. «Paga un problema strutturale sulla capacità di depurazione che con i121%, risulta ultima tra i 103 capoluoghi italiani». «Quest’anno – spiega Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – registriamo segnali incoraggianti sul fronte della qualità ambientale, soprattutto nelle medie città campane con passi lievi ma costanti e che arrivano nella raccolta differenziata che dimostra che in Campania è possibile. Certo, le emergenze sono ancora qui, soprattutto a Napoli dove serve volontà politica per il cambiamento». La regina è comunque Salerno che si piazza al 19esimo posto scalando ben 15 posizioni. Exploit che avviene principalmente per un impressionante balzo in avanti nei numeri della raccolta differenziata dei rifiuti. «Con il 60% dimostra la capacità di pianificare il futuro cercando di gestire le emergenze del presente con un sistema porta a porta, recupero dell’umido e coinvolgimento delle associazioni e operatori locali». La qualità dell’aria migliora anche qui con tutti gli indici sotto i livelli consentiti

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=2648

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