Sulla "inutilita'" del registro comunale dei testamenti biologici
Lettera inviata a "Il Gazzettino" in risposta all'intervento del consigliere comunale Udc Ennio Fortuna, già procuratore generale di Venezia.
Nell'intervento pubblicato il 24 novembre il Dott. Ennio Fortuna sostiene l'inutilità dei registri comunali dei testamenti biologici ricordando, tra l'altro, come la legge vieti ogni forma di eutanasia o di suicidio assistito. Il testamento biologico, più correttamente dichiarazione anticipata di trattamenti sanitari, nulla ha a che vedere con le pratiche eutanasiche, si limita infatti a registrare le volontà indivuduali in merito ai trattamenti sanitari ai quali si acconsente o meno di essere sottoposti, in modo che possano essere conosciute nel caso in cui non le si possano esprimere personalmente. Come a tutti noto ogni individuo può rifiutare di essere sottoposto a qualsiasi trattamento sanitario, anche nel caso in cui questo rifiuto possa condurre alla morte. Tale espressione di volontà del paziente è vincolante per il personale medico e la dichiarazione anticipata di trattamenti sanitari non è altro che la "registrazione" della volontà dell'individuo.
Non mi permetto di entrare nel terreno giuridico confrontandomi con il Dott. Fortuna, voglio però ricordare come la convenzione sui diritti umani e la biomedicina di Oviedo del 1977, ratificata dal Governo Italiano nel 2001, sancisca che: "i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento non è in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti in considerazione". Ancora, la Federazione Nazionale dei Medici nel codice deontologico riconosce come fondamentale nel rapporto medico paziente il diritto all'autodeterminazione di quest'ultimo.
Durante il caso Englaro più volte si è dibattuto sul validità della volontà riscostruita in mancanza di una dichiarazione inequivocabile, proprio la giurisprudenza della Cassazione relativa alla vicenda di Eluana fa ritenere l'isituzione del registro comunale dei testamenti biologici un passo essenziale per la concreta tutela di un diritto fondamentale della persona.
Val la pena di ricordare che il Comune è preposto alla tutela dei diritti dei cittadini, tra cui quello alla libertà ed alla salute, e quindi rientra tra le sue facoltà l'istituzione di un servizio in grado di garantire pienezza dei diritti di cittadinanza. L'istituzione di un registro comunale dei testamenti biologici è al momento l'unico strumento a disposizione dei cittadini per testimoniare una scelta e per tutelare il diritto all'autodeterminazione in materia sanitaria sancito in primo luogo dalla nostra Carta Costituzionale.
E' proprio per affermare questa volontà di autodeterminazione che anche a Venezia moltissimi cittadini attraverso una petizione hanno chiesto di istituire un registro comunale dei testamenti biologici, richiesta che attende ancora una risposta dall'amministrazione comunale di cui anche il Dott. Fortuna fa parte.

Non mi permetto di entrare nel terreno giuridico confrontandomi con il Dott. Fortuna, voglio però ricordare come la convenzione sui diritti umani e la biomedicina di Oviedo del 1977, ratificata dal Governo Italiano nel 2001, sancisca che: "i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento non è in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti in considerazione". Ancora, la Federazione Nazionale dei Medici nel codice deontologico riconosce come fondamentale nel rapporto medico paziente il diritto all'autodeterminazione di quest'ultimo.
Durante il caso Englaro più volte si è dibattuto sul validità della volontà riscostruita in mancanza di una dichiarazione inequivocabile, proprio la giurisprudenza della Cassazione relativa alla vicenda di Eluana fa ritenere l'isituzione del registro comunale dei testamenti biologici un passo essenziale per la concreta tutela di un diritto fondamentale della persona.
Val la pena di ricordare che il Comune è preposto alla tutela dei diritti dei cittadini, tra cui quello alla libertà ed alla salute, e quindi rientra tra le sue facoltà l'istituzione di un servizio in grado di garantire pienezza dei diritti di cittadinanza. L'istituzione di un registro comunale dei testamenti biologici è al momento l'unico strumento a disposizione dei cittadini per testimoniare una scelta e per tutelare il diritto all'autodeterminazione in materia sanitaria sancito in primo luogo dalla nostra Carta Costituzionale.
E' proprio per affermare questa volontà di autodeterminazione che anche a Venezia moltissimi cittadini attraverso una petizione hanno chiesto di istituire un registro comunale dei testamenti biologici, richiesta che attende ancora una risposta dall'amministrazione comunale di cui anche il Dott. Fortuna fa parte.
Franco Fois
Cellula Coscioni Venezia
Cellula Coscioni Venezia
Fonte: http://venetoradicale.ilcannocchiale.it/post/2572159.html
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