Satyagraha 2008 / legalità - 2 3 4 5 ottobre



Legalità delle istituzioni: Marco Pannella sospende lo sciopero della fame e annuncia quello della sete
Questa mattina Marco Pannella è intervenuto a Radio Radicale sull'iniziativa nonviolenta in corso.
Roma, 2 ottobre 2008
• SINTESI DELL'INTERVENTO DI MARCO PANNELLA A RADIO RADICALE, 2 OTTOBRE 2008

Il Presidente del Senato Renato Schifani risponde alla nostra lunga campagna, che ebbe un successo che speravamo fosse definitivo, grazie ad un uomo della stampa: a Maurizio Costanzo, al quale va il mio grato ricordo. Grazie a lui fu possibile al Presidente della Repubblica di allora, Carlo Azeglio Ciampi, di liberarsi dalle pastoie dove lui stesso era imprigionato sul Colle, di seguire il suo istinto e la sua intelligenza e precipitarsi a prendere un telefono per chiedere di intervenire in diretta da Costanzo. Quando Roberto Giachetti ed io eravamo in sciopero della sete per ottenere il rispetto minimo di una legalità istituzionale che ci sembrava stesse esalando gli ultimi respiri, il Presidente Ciampi intervenne direttamente per chiederci di interrompere quanto meno lo sciopero della sete, assicurando che la nostra richiesta, per quel che riguardava le sue responsabilità, sarebbe stata rispettata e tradotta nei fatti. Così accadde, e due consiglieri della cosiddetta Corte Costituzionale furono eletti dopo un paio d’anni che non ci si riusciva. La Camera dei Deputati fu dunque costretta ad interrompere la prassi ormai costituzionalizzata di portare avanti l’ignobile mercato delle vacche fino alla fine della legislatura, dinanzi alla nostra richiesta di compiere l’atto formale della sua costituzione; dovette decidere che la Costituzione, che prevedeva 630 deputati, non poteva essere rispettata, stabilendo che per quella legislatura il numero sarebbe stato di 617.
Voglio dire al Presidente Schifani, al Presidente Fini, ai presidenti dei gruppi parlamentari - non mi rivolgo alla stampa, ma vorrei dire a Paolo Mieli che lo storico (lo fa sempre lui, questa volta lo faccio io) riscontrerà come il peggio della cultura anti-istuzionale, antidemocratica, antinonviolenta, antisatyagraha venga dai lombi, non dei genitori, ma dai quelli dei direttori “storici”... tra Riotta e Mieli e tanti altri soprattutto ex comunisti e qualche ex fascista anche neoclericale - che il Parlamento deve convocarsi su un preciso ordine del giorno: l'adempimento dell'obbligo dovuto dalla Costituzione, cioè eleggere, dare pienezza costituzionale e direi anche morale a due istituzioni essenziali: la Corte Costituzionale e la Commissione di Vigilanza Rai.
L’ordine del giorno è quello, e quando in buona fede - il che è ancor più grave - il Presidente Schifani risponde alla nostra sollecitazione dicendoci che il problema è politico, non istituzionale, e che lui farà le opportune pressioni perché si mettano d'accordo, il Presidente del Senato non si rende conto di proporsi come sensale, come mediatore dell'ignobile mercato delle vacche, perché il Parlamento procederebbe a fare il suo dovere quando la spartizione si fosse perfezionata e consumata. E' un segnale allarmante, nella apparente moderazione e nel senso comune, del modo di presiedere il Parlamento. Dobbiamo riscontrare che c'è una estrema ferita, dalle conseguenze enormi.
Per aiutare il signor Presidente della Repubblica, il Presidente Schifani e in particolare il convocatore del Parlamento, il Presidente Fini, ad interrompere finalmente la flagranza criminale (in senso tecnico, non morale) del Parlamento contro la sua stessa legalità (un Parlamento che diventa sovrano assoluto anziché sovrano costituzionale), io interromperò oggi o domani lo sciopero della fame per fare le verifiche necessarie sul mio stato di salute, per iniziare subito dopo uno sciopero della sete.
Al contempo, per quanto riguarda lo sciopero della fame, mi auguro che si ripeta ciò che accadde alcuni anni fa, quando senatori dell’estrema destra, dell’estrema sinistra e dell’estremo centro, dinanzi alla testimonianza e alla lotta di Sergio Stanzani e di noi radicali (per il diritto all’informazione), dichiararono che si sarebbero sostituiti a lui e a noi, condividendo il metodo e l’obiettivo.
Quei senatori sono stati puniti dall’immondo, pericoloso, cosiddetto “quarto potere” che rappresenta la quint’essenza della corruzione della carne, della natura, della storia della società civile e istituzionale del nostro Paese.
Consapevoli di non poter usare contro il nemico un corpo morto, noi rischiamo - e l’abbiamo dimostrato amministrando con prudenza e intelligenza l’eredità socratica, gandhiana e capitiniana - per portare non i nostri muscoli, ma la nostra energia e la nostra anima in dialogo, con amore, verso il potere che assassina la città per incapacità, per vecchiaia e per corruzione.
Faremo l’impossibile, nelle nostre lotte, per evitare la morte. Noi vogliamo dare ai nostri interlocutori la pienezza e la compattezza del nostro amore, ma se accadesse che nella pratica nonviolenta per l’edificazione di un presente alternativo a quello terroristico e autoritario del potere, noi dovessimo morire – è impossibile garantire che non accada, perché noi radicali non abbiamo conquistato la capacità sovrumana di evitare la morte – vorrebbe dire che il potere è impazzito e che ha davvero i minuti contati, perché rappresenterebbe la morte violenta e la folle stupidità di qualche re della storia dell’arte greca o shakespeariana.

Comunicato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
diramato a seguito di un colloquio telefonico con Marco Pannella, a proposito della mancata elezione di un giudice costituzionale e del Presidente della Commissione di vigilanza sulla RAI
Roma, 3 ottobre 2008
• Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione:
“Ho avuto un cordiale colloquio telefonico con l'on. Marco Pannella, in relazione alla lettera inviatami dalla Segretaria dei Radicali Italiani e allo sciopero della fame del leader radicale, per la persistente mancata elezione di un giudice costituzionale e del Presidente della Commissione di vigilanza sulla RAI.
A Marco Pannella, di cui ben conosco il disinteressato rigore nell'esigere il rispetto di adempimenti costituzionali, ho fatto presente la preoccupazione e l'impegno con cui da tempo seguo queste vicende. Lo sanno bene i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Si tratta di obblighi a cui il Parlamento non può ulteriormente sottrarsi, in quanto toccano la funzionalità di importanti istituti di garanzia.
Le norme e le prassi vigenti prevedono per fondati motivi di equilibrio, a tutela del pluralismo e a presidio dello Stato di diritto, l'espressione di maggioranze qualificate e la realizzazione di ampie intese in Parlamento per perfezionare gli adempimenti di cui oggi si lamenta la violazione. Tali norme non hanno però impedito - in anni recenti, e segnatamente all'inizio della XV legislatura - il rispetto di scadenze e vacanze delicate. E' indispensabile che su ogni pur comprensibile diversità di valutazioni politiche prevalga la consapevolezza dell'inderogabile dovere costituzionale da adempiere.”


Pannella: il Presidente della Repubblica è tornato a parlare. Ascoltiamolo:
Roma, 3 ottobre 2008

Pannella: Il Presidente della Repubblica è tornato a parlare. Ascoltiamolo:
il Parlamento non può ULTERIORMENTE SOTTRARSI a adempimenti di OBBLIGHI costituzionali. È INDISPENSABILE che prevalga l’ INDEROGABILE dovere costituzionale da adempiere.
Il Presidente della Repubblica tiene anche a far sapere, laicamente, pubblicamente (lo ringraziamo anche per questo) che:
i Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati SANNO BENE la PREOCCUPAZIONE e l’IMPEGNO con cui egli DA TEMPO segue queste vicende.
In teoria, in dottrina, nessuno mette in dubbio che un Presidente della Repubblica potrebbe/dovrebbe sciogliere le Camere se dovesse constatare una loro persistente inerzia nell’adempimento delle funzioni costituzionali loro affidate. È bene ricordarlo, onde evitare che per silenzio protratto si giunga a pretendere, poi, che anche questo alto Potere Presidenziale venga proclamato superato per “prassi”; come accadde a proposito del potere presidenziale di grazia, ai danni di una volontà, proclamata e ribadita pubblicamente dall’allora Presidente Ciampi, di usarlo. In quella occasione la congiura politica contro il Presidente della Repubblica e contro la Costituzione perseguì il risultato politico immediato che si prefiggeva. Ma, in extremis, la Corte Costituzionale dovette riconoscere le nostre ragioni e, oggi, così quel Potere è tornato ad essere quello prescritto dalla Costituzione e non quello che il regime partitocratico aveva ritenuto di potersi attribuire.
Il Presidente della Repubblica ha parlato parola, non chiacchiere perniciose che l’hanno preceduta e stanno, per ora, facendole eco.
Come da oltre un lustro affermiamo v’è una soluzione assolutamente pertinente, adeguata: il Parlamento sia convocato per compiere , e compire, l’ obbligo prescrittogli dalla Costituzione, che non è quello di un votificio, di “votare” ma di “eleggere”, nominare….
Infine. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mi ha onorato con il riconoscimento che mi commuove profondamente.
Gli sono ri-conoscente per aver saputo e voluto accogliere la volontà espressa e ribadita dai miei compagni Radicali e da me personalmente, di tentare con umiltà e con determinazione, di aiutarlo da cittadini nel suo difficilissimo compito di massimo Garante della Legge, del Libro, in questo nostro Paese che, come è noto non riteniamo più essere democratico e Stato di Diritto, e in cui i diritti civili e politici ci sono radicalmente negati, come a gran parte del popolo italiano. A maggior ragione, occorre mobilitarci armati di nonviolenza, inermi ma non inerti, con fame e sete di virtù repubblicana, perché il Presidente della Repubblica possa contare anche sui cittadini consapevoli e liberi della galassia Radicale, Transnazionale e Transpartito.
DOMANI MATTINA ALLE ORE NOVE CONFERENZA STAMPA ALLA CAMERA

Marco Pannella dalla mezzanotte del 3 ottobre è in sciopero della sete
Roma, 4 ottobre 2008


"Dalla mezzanotte sono passato alla forma preannunciata di sciopero della sete e della fame per sostenere - oggi tutti possono comprendere probabilmente quanto questa formula fosse non solo veritiera ma assolutamente appropriata e forse doverosa - un Presidente della Repubblica nella sua difesa della legalità e del rientro nella legalità e nella democrazia del Parlamento che dovrebbe essere repubblicano."
Così Marco Pannella, questa mattina alle 7.30, in collegamento con Radio Radicale.

Satyagraha per la legalità del Parlamento: la mobilitazione dei Radicali
Roma, 5 ottobre 2008

Marco Pannella prosegue lo sciopero totale della fame e della sete, iniziato alla mezzanotte del 3 ottobre, per sostenere quanto dichiarato dal Presidente della Repubblica nei giorni scorsi e rimasto tuttora inascoltato, in difesa della legalità e per il rientro nella legalità e nella democrazia del Parlamento.
Giungono in queste ore le prime adesioni di cittadini e parlamentari all’iniziativa nonviolenta: sono 140 i cittadini che si sono uniti con lo sciopero della fame, o nella forma della riduzione dei farmaci, e tra questi si contano 30 parlamentari di entrambi gli schieramenti, la cui lista è disponibile sul sito http://www.radicali.it/.
Il persistere di una situazione che impedisce, ormai da mesi, l’elezione del presidente della Commissione di vigilanza sulla RAI e ormai da oltre un anno e mezzo l’elezione di un giudice costituzionale, determina, ancora una volta, due gravi vulnus a importanti organi istituzionali e di garanzia. La Commissione, infatti, è impedita ad esercitare i suoi poteri di indirizzo e di controllo sulle trasmissioni radio-televisive, mentre la mancata elezione di un giudice, che determina il mancato plenum, influisce indebitamente sul formarsi della volontà della Corte Costituzionale.
Ci auguriamo che non accada questa volta quanto successe nel 1995, quando 60 parlamentari aderirono con lo sciopero della fame all’iniziativa nonviolenta condotta dai parlamentari radicali Stanzani, Vigevano e Strik Lievers: nel momento in cui manifestarono il volto migliore dell’impegno politico divennero non notiziabili, come accade regolarmente ai radicali, soprattutto quando usano gli strumenti della nonviolenza.

Fonte: http://associazioneradicalesatyagraha.blogspot.com/2008/10/satyagraha-2008-legalit-2-3-4-5-ottobre.html

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