Satyagraha

Per la prima volta le autorità tibetane in esilio a Dharansala in India hanno proposto alla diaspora tibetana ed ai tibetani dell'interno della Cina, come a tutti gli amici ed i sostenitori della loro battaglia una mobilitazione straordinaria e coordinata.
Sabato prossimo, 30 agosto, tutte le persone che vorranno dare un segnale di vicinanza e di sostegno al Tibet ed alla lotta nonviolenta del Dalai Lama sono stati invitati dal Primo Ministro tibetano, professor Samdong Rinpoche, ad osservare un digiuno simbolico di 12 ore.
Dalle 7/8 del mattino alle 19/20 della sera, il Presidente del Governo tibetano in esilio ha invitato ad osservare digiuno, silenzio, meditazione e preghiere, ma anche brevi interventi di spiegazione ed di informazione per sostenere la causa del Tibet libero, la scelta del dialogo e la necessità di far emergere la verità di un regime che da 60 anni occupa e reprime il "Tetto del mondo".
Questa mattina, con una lettera di Marco Pannella, Marco Perduca, Matteo Mecacci e Maurizio Turco, il Partito Radicale Nonviolento ha informato il Presidente Samdong Rinpoche a Dharamsala dell'adesione e del sostegno ancora una volta offerti alle autorità tibetane dai radicali.
Nell'aderire i dirigenti del PRNTT hanno sottolineato l'importanza dell'iniziativa di nonviolenza attiva, lanciata e coordinata per la prima volta proprio dai massimi dirigenti democratici dell'esilio tibetano in India, ed hanno ribadito la disponibilità sostenere le loro proposte di autonomia e riaffermando l'opportunità di rendere pubblico, preventivamente, il piano che ad ottobre sarà presentato alle autorità cinesi dalla delegazione che sarà inviata dal Dalai Lama a Pechino. I
nfine gli organi dirigenti del Partito Radicale Nonviolento hanno ricordato, al Governo ed al Parlamento di Dharamsala ed allo stesso Dalai Lama, che il 2008 è l'anno del "Primo Satyagraha mondiale per la Pace, la Democrazia e la Libertà" e che il sostegno alla "verità" per la questione del Tibet si inserisce, per i Radicali, all'interno di una più complessa e generale battaglia per la "verità" nella politica estera, dall'Iraq al Sud-Est asiatico, dal Medio-Oriente al Caucaso. Allo sciopero della fame ha aderito anche lo stesso Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet, premio Nobel per la Pace del 1989, capo spirituale e temporale dei tibetani. In Italia, la Comunità tibetana, l'Associazione Donne tibetane e l'Associazione Italia-Tibet, con la collaborazione organizzativa dell'Associazione radicale "Enzo Tortora-Radicali Milano", danno appuntamento nazionale a tutti i sostenitori del Dalai Lama ed circa 250 membri della comunità italiana, dalle ore 8 alle ore 20 al Parco Sempione.
Fonte: http://associazioneradicalesatyagraha.blogspot.com/2008/08/tibet-libero-in-libera-cina.html