Wojtyla e il movimento esperantista

Dalla Rassegna stampa

L’attività svolta dal pontefice per l’esperanto non si limita all’innovazione linguistica in ambito confessionale, ma ha un significato di pace e tolleranza nel rispetto della diversità culturale di tutti i popoli. Wojtyla è stato il primo papa ad impartire la benedizione urbi et orbi in esperanto, nel 1994, a Pasqua, realizzando l’auspicio che il Partito radicale gli aveva trasmesso in una lettera, e introducendo una tradizione che continua ancora oggi sotto il pontificato di Benedetto XVI; Giovanni Paolo II ha sempre manifestato la propria benevolenza nei confronti del movimento esperantista, dall’approvazione del Messale festivo in lingua esperanto ai saluti di benvenuto e arrivederci rivolti ai giovani convenuti a Czestochowa per la celebrazione della Giornata mondiale della Gioventù del 1991. Proprio perché l’Era è associazione dichiaratamente laica, esprimiamo la nostra partecipazione al condiviso messaggio di dialogo fra i popoli contro la violenza e al deciso contributo all’Esperanto come lingua internazionale di Karol Wojtyla, cogliendo l’occasione per rinnovare quei ringraziamenti commossi al Santo Padre oltre quindici anni fa.
 
Giorgio Pagano –
Associazione radicale Esperanto

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