Wall Street affondata da un errore tecnico

Nel bel mezzo della tempesta finanziaria un errore tecnico di quotazione dell’indice Nasdaq ha innescato una vendita a pioggia delle azioni spingendo in pochi minuti il Dow Jones in basso di 998 punti - con il maggior arretramento dal 1987 - prima di risalire chiudendo con una perdita limitata al 3,2 per cento. L’errore del Nasdaq ha riguardato la quotazione del gigante della grande distribuzione Procter & Gamble: la valutazione della società è stata fatta in «millions» (milioni) anzichè in «billions» (ovvero miliardi) con il risultato di far crollare il valore delle azioni dei 37% trascinando l’intero mercato azionario. Sul floor di Wall Street sono stati momenti di panico generalizzato che hanno fatto rivivere i momenti più bui della crisi dei subprime.
«In appena cinque minuti siamo passati da una perdita di 400 punti a 800, è stato orribile» racconta Art Hogan, responsabile delle strategie di marketing di Jefferies & Co., ammettendo che «molte delle reti di protezione esistenti hanno collassato» sollevando dubbi sulla sicurezza dei circuiti elettronici. Se un singolo errore di quotazione - corretto nel giro di qualche minuto - ha portato ad un crollo generalizzato è perché «si è trattato di una reazione di stomaco ai problemi finanziari molto seri che continuano ad affliggere l’Europa, la Grecia in particolare ma forse anche Portogallo, Spagna e Gran Bretagna» sottolinea Ted Weisberg, trader di Seaport Securities al New York Stock Exchanges.
In molti devono aver pensato che la crisi del debito greco e i problemi iniziavano a ripercuotersi con forza su una delle maggiori aziende americane per via dell’impatto sulle esportazioni. Hank Smith, capo degli investimenti di Haverford, aggiunge: «Non c’è alcun dubbio che sono stati i timori sull’Europa a spingere i mercati verso il basso creando un’atmosfera di alta tensione nella quale l’errore di quotazione si è trasformato in un detonatore».
La vicenda però ha dei contorni che restano ancora da precisare, al punto da suggerire la trama di un giallo finanziario perché a mercati oramai chiusi se Procter & Gamble ha diffuso un comunicato confermando l’errore del Nasdaq, a sostenere la versione opposta è stata una presa di posizione formale della Borsa di New York - che ha smentito tutto: «Non vi è stato alcun problema tecnico quando l’indice Dow Jones è sceso di circa mille punti». La tv Cnbc ha dato ancora un’altra interpretazione, affermando che gli «errori tecnici» da parte dei computer che misurano gli indici avrebbero riguardato non solamente Procter & Gamble ma anche altri giganti dell’economia, come Accenture e Apple.
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