Volenze allo stadio: "Pestato dagli agenti, pure io come Stefano"

Mentre Stefano Gugliotta, il giovane picchiato da alcuni poliziotti vicino allo stadio Olimpico, resta in carcere, la Procura ha aperto un’inchiesta sull’operato della polizia. Sono già stati identificati, grazie a uno dei video girati dai residenti di viale Pinturicchio, tre agenti. Per ora è stata chiesta loro una relazione dettagliata del’accaduto e saranno ascoltati in tribunale, nei prossimi giorni, dal pubblico ministero Francesco Polino. Qualora fossero confermate le accuse, si procederà per lesioni volontarie a carico degli agenti. Il magistrato ha disposto l’acquisizione di altri filmati che possono aiutare a capire la dinamica. La vicenda per il momento è compresa nel fascicolo riguardante gli scontri del dopo partita che hanno portato in carcere altre sette persone e soltanto dopo gli accertamenti del pestaggio subito da Gugliotta si deciderà se aprire un secondo fascicolo. Al momento Gugliotta, come gli altri arrestati è detenuto per violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Attraverso la visione dei filmati nei quali è stata disposta l’acquisizione si vuole ricostruire tutta la sequenza dei fatti e per quanto riguarda Gugliotta dal momento in cui gli agenti in viale Pinturicchio lo hanno avvicinato per bloccarlo, sino allo scontro e all’arresto.
Da tutte le forze politiche arriva la richiesta di giustizia. Lunedì diversi esponenti politici hanno fatto visita a Gugliotta, a Regina Coeli, e tutti ne hanno chiesto la sua scarcerazione. Oggi il ministro dell’Interno Roberto Maroni risponderà al question time sul caso. E un’indagine è stata annunciata anche dalla Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo Sanitario e i disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando. Mentre il deputato del Pdl Antonio Leone rilancia sulla «urgenza di mettere mano a una seria riforma della giustizia per la quale dovrebbe essere unanime la volontà di tutta la classe politica». Secondo il vicepresidente della Camera «è sconcertante che un ragazzo incensurato resti in carcere senza ragione e che solo dopo otto giorni dall’accaduto un magistrato abbia finalmente deciso di accertare i fatti, peraltro già sufficientemente chiari attraverso i filmati, di un pestaggio inutile nonché violento».
Intanto, per quanto riguarda le altre sette persone finite in carcere oltre a Gugliotta, i difensori hanno già presentato istanza al Tribunale del riesame per ottenere la revoca dell’ordine di custodia cautelare. Nei ricorsi si sottolinea tra l’altro che gli arresti sono avvenuti indiscriminatamente, senza tener presente le circostanze di fatto. Numerosi sono anche gli episodi indicati nei ricorsi come quello che ha avuto per protagonisti Carnesale e De Gregorio, studenti di farmacia ed economia, finiti in manette perché mentre andavano in Piazza Mancini a prendere l’autobus per rientrare a casa hanno raccolto da terra l’asta di una bandiera.
Un altro caso è stato denunciato al settimanale Panorama. Daniele Luca, un ragazzo di 25 anni, secondo quanto raccontato dal Radicale Mario Staderini al sito internet del settimanale, accusa di «essere sarebbe stato picchiato dagli agenti e investito da quella che, con ogni probabilità, era un’auto civetta della Polizia mentre cercava di divincolarsi». Trattenuto nelle celle dello stadio, Daniele Luca sarebbe stato portato in ospedale, nonostante le sue continue richieste, solo alle sei del mattino dopo, una volta arrivato nel carcere di Regina Coeli. «Daniele ha rischiato davvero di rimanere paralizzato», ha detto ancora Staderini a Panorama. it. Anche l’avvocato Lorenzo Contucci, che sta seguendo il caso, ha confermato il racconto fatto dal politico radicale, aggiungendo che «il ragazzo ha riportato la frattura di una vertebra con trenta giorni di riposo». Sulle modalità dell’episodio, l’avvocato ha spiegato: «Era la quarta volta che Daniele andava allo stadio e ha avuto la sfortuna di indossare una maglietta rossa al pari di due altri arrestati. Dal momento che l’autore della sassaiola contro gli agenti aveva questa maglietta rossa, si è scatenata una caccia a chiunque vestisse una maglietta dello stesso colore».
Da tutte le forze politiche arriva la richiesta di giustizia. Lunedì diversi esponenti politici hanno fatto visita a Gugliotta, a Regina Coeli, e tutti ne hanno chiesto la sua scarcerazione. Oggi il ministro dell’Interno Roberto Maroni risponderà al question time sul caso. E un’indagine è stata annunciata anche dalla Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo Sanitario e i disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando. Mentre il deputato del Pdl Antonio Leone rilancia sulla «urgenza di mettere mano a una seria riforma della giustizia per la quale dovrebbe essere unanime la volontà di tutta la classe politica». Secondo il vicepresidente della Camera «è sconcertante che un ragazzo incensurato resti in carcere senza ragione e che solo dopo otto giorni dall’accaduto un magistrato abbia finalmente deciso di accertare i fatti, peraltro già sufficientemente chiari attraverso i filmati, di un pestaggio inutile nonché violento».
Intanto, per quanto riguarda le altre sette persone finite in carcere oltre a Gugliotta, i difensori hanno già presentato istanza al Tribunale del riesame per ottenere la revoca dell’ordine di custodia cautelare. Nei ricorsi si sottolinea tra l’altro che gli arresti sono avvenuti indiscriminatamente, senza tener presente le circostanze di fatto. Numerosi sono anche gli episodi indicati nei ricorsi come quello che ha avuto per protagonisti Carnesale e De Gregorio, studenti di farmacia ed economia, finiti in manette perché mentre andavano in Piazza Mancini a prendere l’autobus per rientrare a casa hanno raccolto da terra l’asta di una bandiera.
Un altro caso è stato denunciato al settimanale Panorama. Daniele Luca, un ragazzo di 25 anni, secondo quanto raccontato dal Radicale Mario Staderini al sito internet del settimanale, accusa di «essere sarebbe stato picchiato dagli agenti e investito da quella che, con ogni probabilità, era un’auto civetta della Polizia mentre cercava di divincolarsi». Trattenuto nelle celle dello stadio, Daniele Luca sarebbe stato portato in ospedale, nonostante le sue continue richieste, solo alle sei del mattino dopo, una volta arrivato nel carcere di Regina Coeli. «Daniele ha rischiato davvero di rimanere paralizzato», ha detto ancora Staderini a Panorama. it. Anche l’avvocato Lorenzo Contucci, che sta seguendo il caso, ha confermato il racconto fatto dal politico radicale, aggiungendo che «il ragazzo ha riportato la frattura di una vertebra con trenta giorni di riposo». Sulle modalità dell’episodio, l’avvocato ha spiegato: «Era la quarta volta che Daniele andava allo stadio e ha avuto la sfortuna di indossare una maglietta rossa al pari di due altri arrestati. Dal momento che l’autore della sassaiola contro gli agenti aveva questa maglietta rossa, si è scatenata una caccia a chiunque vestisse una maglietta dello stesso colore».
© 2010 Secolo d'Italia. Tutti i diritti riservati
SEGUICI
SU
FACEBOOK
SU
- Login to post comments