Vitalizi, Maroni: ricorsi, brutto segnale

Quei leghisti in prima fila nella corsa a presentare ricorso contro la stretta sui vitalizi dei parlamentari, imbarazzano non poco il Carroccio. «Sono un segnale brutto per i cittadini», ammette Roberto Maroni, ospite di SkyTg24. «Io penso che in un momento in cui si chiedono sacrifici, i parlamentari debbano essere i primi a farli. Quindi penso che la decisione di Molgora sia sbagliata gliel'ho detto e spero che ritiri il ricorso».
Le resistenze tra i lumbard però sono fortissime. «Io ho aderito a una forma di assicurazione volontaria che ho pagato per dodici anni», ha spiegato a Libero Oreste Rossi, «dopo di che la Camera mi dice: lei è un pirla. Abbiamo scherzato. E io dovrei accettarlo? Assolutamente no». «Sono pronto e disponibile a ritirare il mio ricorso se l'intervento di taglio ai vitalizi e ai costi della politica è vero e non solo di facciata. Questo è un provvedimento fasullo, adottato per risolvere i rapporti con la stampa», ha spiegato il presidente della provincia di Brescia Molgora, risponde al segretario nazionale della Lega Lombarda Lega Nord, Giancarlo Giorgetti, che gli ha posto l'ultimatum: o ritira il ricorso o verrà deferito al Consiglio federale che ne valuterà l'espulsione. L'ultimatum risale al 2 febbraio. A tutt'oggi non risulta aver avuto corso, né in un senso né nell'altro.
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