Visita e conferme della situazione schizofrenica

Ho visitato l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino: 159 internati contro i 120 di capienza, 86 agenti di polizia penitenziaria contro i 135 previsti per l’organico; lavori di ristrutturazione per la costruzione di 56 nuovi posti, nuova sala colloqui e ristrutturazioni di vecchie celle nella sezione dell’Ambrogiana, la più fatiscente di tutte. Un cantiere anche per le scelte politiche: infatti, mentre un accordo tra la regione Toscana e il ministero della Giustizia dello scorso febbraio prevede che gli internati toscani dovrebbero essere destinati alla struttura di Solliccianino, a livello nazionale si prevede una suddivisione in macroregioni per cui la Toscana dovrebbe farsi carico anche della Liguria e dell’Umbria, immaginiamo sempre con la struttura di Montelupo Fiorentino. Una situazione schizofrenica che se ha come obiettivo quello di dismettere gli Opg sta percorrendo una strada tortuosa. Il diritto alla salute, che dovrebbe essere prioritario sempre, continua a essere in contrasto con l’organizzazione e la struttura carceraria. La pena con la sua funzione rieducativa e riabilitativa è ancor più un miraggio; il lavoro e le attività dovrebbero essere il primo investimento dello Stato negli istituti penitenziari. La regione Toscana, come lo fu con Trieste per la legge Basaglia e l’assistenza alle persone con disagio psichico, potrebbe essere ancora una volta all’avanguardia se investisse sugli internati di Montelupo, toscani e non. Percorsi riabilitativi, comunità di recupero, tra le altre iniziative riuscirebbero per esempio a far uscire molti degli internati.
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