Vince il premier, ko la destra omofoba

Piattaforma civica, il partito di ispirazione liberale del premier uscente Donald Tusk, ha vinto queste insidiose legislative con il 39,6 delle preferenze e gli alleati di coalizione del PSL sono riusciti a superare ampiamente la barriera del 5%, ottenendo l'8,2% dei voti. Le due formazioni insieme dovrebbero avere, secondo i primi calcoli, 239 mandati su 460 alla Camera bassa del Parlamento come nella precedente legislatura. La Polonia scongiura così il ritorno al potere dei conservatori di Legge e Giustizia, capitanati dal gemello superstite dei Kaczynski, Jaroslaw, che nelle ultime settimane stava avanzando pericolosamente nei sondaggi. La grande sorpresa di queste elezioni è certamente il successo nella cattolicissima Polonia della lista «anticlericale» dell'imprenditore Janusz Palikot, ex membro del partito di Tusk, che è favorevole al riconoscimento dei diritti dei gay ed alla liberalizzazione della marijuana. Il suo movimento ha ottenuto il 10,1% dei voti. In caduta libera sono, invece, gli ex comunisti, ora socialdemocratici, di SLD.
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