Vigilanza Rai: doppio opinionista nei talk show del servizio pubblico

Dalla Rassegna stampa

Via libera in commissione di Vigilanza sulla Rai al punto dell'atto di indirizzo sul pluralismo che prevede il contraddittorio degli opinionisti all'interno dei programmi. «Laddove il format della trasmissione preveda l'intervento di un opinionista a sostegno di una tesi - si legge nel testo - è indispensabile garantire uno spazio adeguato anche alla rappresentazione di altre sensibilità culturali. Ciò è ancor più necessario per quelle trasmissioni che, apparentemente di satira o di varietà, diventano poi occasione per dibattere temi di attualità politica e sociale».

L'articolo è stato approvato a maggioranza ed è contestato dall'opposizione. «E una formulazione non condivisibile - ha spiegato il capogruppo del Pd, Fabrizio Morri - perché costringe la Rai a modificare o chiudere determinati format e ciò non spetta alla Vigilanza».

All'articolo è stato aggiunta, attraverso l'approvazione di un emendamento presentato dal radicale Marco Beltrandi, una norma secondo la quale «nelle trasmissioni di approfondimento si deve escludere la possibilità che pochi soggetti, sempre gli stessi, siano reiteratamente invitati». Respinti invece diversi emendamenti dell'opposizione, che miravano, tra l'altro, ad escludere la satira dall'oggetto della disposizione. Approvati anche altri quattro articoli, tra i quali quello che prevede la necessità per la Rai «di aumentare l'offerta di approfondimenti giornalistici affidati a conduttori di diversa formazione culturale»; via libera anche al punto 4, secondo cui «il pluralismo non va inteso solo nell'ambito strettamente politico-partitico»; il punto 5, secondo cui «tutti i partiti presenti in Parlamento devono trovare in ragionevole proporzione al proprio consenso opportuni spazi nelle trasmissioni di approfondimento»; il punto 6, che prevede «un corretto ed equo contraddittorio» nelle trasmissioni di approfondimento e che - secondo il quale (grazie ad un emendamento del Pd approvato in commissione)- «soprattutto nei periodi di maggiore tensione politica vanno rafforzati i programmi di approfondimento».

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