Video antidroga a Venezia, ed è subito polemica Botta e risposta tra Carlo Giovanardi e Vasco Rossi

Dalla Rassegna stampa

La droga fa male, anzi è distruttiva. Qualsiasi droga. È bastato che con il cortometraggio "La vita è" Carlo Giovanardi, sottosegretario, don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, l'attore Giuseppe Fiorello e il cantante Nek lanciassero questo messaggio dalla vetrina della Mostra del Cinema, perché la solita canea tentasse di avere il sopravvento. Prima i radicali, presentandosi con cartelli davanti alla sala Pasinetti, al Palazzo del Cinema, con scritto, tra l'altro, «Giovanardi non ci casco io preferisco Vasco». E poi Vasco, in persona. Si, proprio lui, la rock star che ha obiettato, in un messaggio postato sul proprio profilo Facebook: «Non è mai morto nessuno a causa di uso o abuso di marijuana», è la posizione, alquanto singolare, del cantante.

«La marijuana non uccide? - si domanda Giovanardi -. Lo vada a spiegare ai familiari delle sette vittime, uccise in Calabria da un tossicodipendente che guidava sotto l'effetto della cannabis... O ai parenti di tanti ragazzi che hanno iniziato con una 'canna' e poi sono arrivati al buco dell'eroina e sono morti».

"La vita è", regia di Monica Ricci, narra di un gruppo di ragazzi che parte per una gita sulla neve e di uno di loro che mette in mano ad un coetaneo un pacchetto di droga. Questi si addormenta e sogna una bella ragazza che lo attende sulla neve; lui corre per abbracciarla ma lei si trasforma in una vampira e che lo morde quando lui le si avvicina. A questo punto la droga finisce in un braciere. Il corto nasce da un'idea dello stesso Giovanardi.

«Il mio sostegno nasce dalla responsabilità sociale che deve avere ogni artista», ha sottolineato Beppe Fiorello, evidenziando poi l'importanza della famiglia e quella della prevenzione di tutte le dipendenze. Con l'uso degli stupefacenti la degenerazione fisica è evidente, ha aggiunto Nek, facendo il nome di cantanti famosi, della cui grandezza non si potrà più godere.

Drastico don Mazzi: «Un educatore, sia esso genitore o insegnante ha il dovere di dire no quando è il momento, di insegnare a distinguere quelli che sono comportamenti giusti da quelli sbagliati, indipendentemente dai risultati che si ottengono».

Con un pizzico d'orgoglio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha osservato che se il video è approdato alla Mostra del Cinema vuol dire che non ha proprio nulla di banale. Tant'è che ha dimostrato di essere stato incisivo sia per le immagini che per i contenuti nel corso della campagna anti droga del Dipartimento. Il Codacons, intanto, ha chiesto alla polizia postale di chiudere il profilo Facebook di Vasco, dove, per altro, numerosi suoi fan sono intervenuti per dire che sbaglia. E cioè che le droghe leggere sono state la porta per quelle pesanti. Tanto che lo stesso Vasco è costretto a correggersi (si fa per dire): «Io non ho mai fatto uso di eroina. La considero la droga più subdola e pericolosa». Bontà sua...

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