"Le vicende del premier ci imbarazzano"

Era previsto fin dall’inizio, il suo intervento. L’ospite di riguardo per inaugurare, il prossimo lunedì, la Conferenza nazionale della famiglia che si svolgerà a Milano. Ma adesso, dopo il caso-Ruby e gli scandali, le notizie dei rapporti con escort e le stesse dichiarazioni sui suoi stili di vita, quella di Silvio Berlusconi è diventata una presenza «imbarazzante». E a dirlo sono gli stessi organizzatori dell’appuntamento che, fino ad ora, avevano giudicato il nome del premier in apertura di programma come «un segno di grande attenzione alla famiglia». Un’ammissione che sta già scatenando polemiche politiche e divisioni. Non è sicuramente questa l’attenzione che si sarebbero aspettati. Perché adesso la Conferenza in programma a Milano si annuncia sempre più movimentata. E non solo per il sit-in indetto dai Radicali che, con la vicepresidente del Senato Emma Bonino, protesteranno soprattutto per gli insulti agli omosessuali - davanti alla sede prescelta. Davanti al Milano Convention Centre di via Giovanni Gattamelata ci sarà anche un presidio del candidato sindaco di Milano alle primarie di centrosinistra, Giuliano Pisapia, con Sinistra, ecologia e libertà. Anticipa a domani, invece, un altro sfidante delle primarie, Stefano Boeri, che invita i milanesi a protestare in pieno centro. Ad accendere la miccia è Francesco Beletti, il presidente del Forum delle associazioni familiari - gli organizzatori del Family Day all’epoca del governo Prodi - che ammette: la presenza di Silvio Berlusconi «ci imbarazza, è un fatto delicato. Il dibattito sui comportamenti pubblici e privati del premier non ci vede in sintonia». Il gelo. Anche perché, continua Beletti, «non ce la sentiamo di dire "non si deve presentare" ma da qui a lunedì mattina, quando è in programma il suo intervento, deve mandare un segnale diverso da quanto ha fatto finora». Parole commentate così dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani: «È il minimo che Beletti potesse dire. Le affermazioni di Berlusconi sono di una gravità assoluta e testimoniano che per salvarsi punta alle idee più retrive: la donna è il dopolavoro del maschio e gli omosessuali sono da disprezzare». Rincara la dose il portavoce dell’Italia dei Valori Leoluca Orlando: «Berlusconi se ne stia a casa». Per rispondere alla polemiche, però, dalla maggioranza arrivano dichiarazioni destinate, semmai, ad aprire nuovi scontri. Per il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, infatti, «l’unica cosa che può imbarazzare chi sostiene la famiglia sono le prese di posizione e gli attivismi dei politici contro l’accoglienza della vita, a favore dei matrimoni omosessuali e delle adozioni da parte di coppie gay, per la fecondazione eterologa, le pillole abortive e l’eutanasia». Anche il sottosegretario con delega alle Politiche familiari e organizzatore della Conferenza, Carlo Giovanardi, è schierato: «La presenza del presidente del Consiglio è un valore aggiunto». Per l’esponente del governo, semmai, la preoccupazione è un’altra: «Che l’attenzione mediatica, invece di concentrarsi su importanti questioni che riguardano milioni di italiani, enfatizzi solo le polemiche sterili di questi giorni». D’accordo con Beletti è Antonio Satta dell’Unione popolare cristiana: «Ha ragione. La famiglia è la grande dimenticata. Quali altre promesse pensa di poter fare il premier senza mantenerle?».
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