Vertice nucleare tra Roma e Parigi. Ansaldo sarà partner di Areva

Come è normale quando si incontrano due vicini di casa di peso - come sono Italia e Francia, e le loro economie - il menu degli accordi non può che essere nutrito. E non di sola economia si tratterà, visto che in occasione del bilaterale che si svolge tra oggi e domani a Parigi si definiranno le intese di massima anche per la costituzione di una brigata congiunta di fanteria alpina, sulla scia di quella franco-tedesca, che sarà tenuta a battesimo dai ministri La Russa e Frattini con Monn e Kouchner. Oppure per il restauro della chiesa delle Anime Sante a L’Aquila, siglato da Bondi e il collega Mitterrand.
Ma alla fine sarà comunque l’economia, e in particolare l’energia nucleare, il piatto forte della due giorni transalpina. Intanto con il sospirato accordo tra l’Ansaldo del gruppo Finmeccanica e l’Areva di Anne Lauvergeon che ha per oggetto la progettazione e la fornitura di componenti nucleari in Italia e all’estero. E poi con il corollario indispensabile della firma delle intese tra la stessa Ansaldo e (questa volta) Enel e Edf per la parte nucleare in senso stretto (cioè il reattore) e quella convenzionale dei futuri impianti atomici. Per il momento "italiani", anche se non si esclude per nulla di accaparrarsi, in futuro lavori anche sul versante internazionale.
Accordo "sospirato" per l’Ansaldo (e non solo) perché fa sì che il gruppo genovese, portabandiera storico
dell’industria energetica nazionale, possa concorrere a tutti gli effetti per una buona fetta dei lavori più "pregiati" del programma che il governo di Roma vuole avviare concretamente prima della fine della
legislatura, e che vede Enel e Edf già alleate in Sviluppo Nucleare Italia. Lo stesso amministratore delegato del gruppo italiano, Fulvio Conti, da tempo si è speso per consentire all’Ansaldo di poter lavorare anche con la tecnologia francese Epr detenuta da Areva e non solo con quella nippo-americana della Westinghouse di cui la società del gruppo Finmeccanica è licenziataria.
Per i ministri Scajola e Borloo, comunque, la lista dei "lavori" del vertice non si esaurisce qui. A stringere accordi con il gruppo della Lauvergeon sarà anche la Techint del gruppo Rocca, seguita a ruota dalla Sogin, che stringerà un accordo di cooperazione per la gestione dei rifiuti radioattivi con Andra. Il gruppo Areva, con il suo riconosciuto know-how nucleare, diventerà anche una sorta di partner privilegiato del sistema universitario italiano, che come il settore industriale ha bisogno di ricostituire e rivitalizzare competenze che, quando non si sono smarrite, sono comunque invecchiate. Anche in questo campo sarà firmato un apposito protocollo, mentre sul fronte della sicurezza nucleare si muoveranno i rispettivi ministeri dell’ambiente, con la Prestigiacomo e l’Ispra per la parte italiana e l’Asn per quella francese.
Il calendario contempla anche diverse dichiarazioni congiunte: sulla difesa e sicurezza, sull’immigrazione, sulle interconnessioni italo-francesi nelle infrastrutture e trasporti. Ci sarà persino il Parco transnazionale delle Bocche di Bonifacio e, dulcis in fundo, un’inedita intesa tra l’Enel e il gruppo Renault. Niente atomo in questo caso, ma lo sviluppo congiunto di un auto elettrica che prevede il"ricambio" immediato delle batterie che alimentano il propulsore.
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