Verso il rush finale. Con polemiche sulle file

Dalla Rassegna stampa

L’hashtag #15minuti su Twitter è cliccatissimo. Un quarto d’ora per contribuire a decidere chi sarà il candidato premier del centrosinistra. Valutazione probabilmente ottimistica, quella dei renziani. Ci vorrà di più. Domenica l’elettore tipo del centrosinistra si recherà al “suo” gazebo munito di tessera elettorale e una moneta di due euro (se vorrà dare di più sarà il benvenuto).
Se avrà già il certificato di elettore del centrosinistra, ritirato nei giorni precedenti nell’apposito ufficio elettorale, farà una fila sola. Altrimenti ne farà due, una per registrarsi e l’altra per votare. E siccome si prevede un’affluenza alta (l’obiettivo di tre milioni è alla portata, anche se il dato finale è ovviamente un’incognita), il tempo per votare Bersani o Renzi o Vendola o Tabacci o Puppato brevissimo non sarà. Le pre-registrazioni stanno andando benissimo: siamo a 700mila persone fra online e uffici elettorali. «Più del previsto», dicono al comitato nazionale. Ma cosa si può dire, a pochi giorni dal voto?
Di impressioni ce ne sono diverse. La più netta è quella di una forte attivizzazione dei sostenitori di Bersani: era prevedibile che nella fase finale della campagna militanti e dirigenti del Pd si sarebbero gettati a corpo morto nella battaglia. Specie in alcune realtà, la “sua” Emilia, il Sud (con l’eccezione parziale della Puglia, dove Vendola vanta consensi), la Liguria (dove chiuderà la campagna), a Roma, Bersani avanza.
Renzi dal canto suo non sta a guardare. La Leopolda ha mostrato alcuni tratti in chiaroscuro ma l’immagine del sindaco ne è uscita bene. Resta competitivo anche se forse la sua corsa è rallentata. Ma un sondaggio Ipr li dà 44 a 39, dunque abbastanza vicini, e comunque un po’ tutte le rilevazioni non si sbilanciano. Anche il governatore pugliese accelera, mentre i due outsider Tabacci e Puppato sono staccati ma paiono salire nella considerazione generale. Sullo sfondo, il problema politico che investe la linea del Pd, il rapporto con i centristi, con Monti: un “temone” che per ora resta fuori dalla competition di domenica ma che è destinato a tenere banco dal giorno dopo.

 

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