Le versioni di Umberto

Venerdì pomeriggio, prima di salire sull'aereo di Berlusconi, Umberto Bossi ha chiarito una volta per tutte la posizione della Lega nei confronti della richiesta di arresto per Alfonso Papa: «In galera!». Sabato notte, dopo un giro in barca sul Canal grande, si è pentito: «Nessuno deve essere messo in manette prima del processo». Ieri sera, ospite delle camicie verdi piacentine, la sintesi finale: «Voteremo sì all'arresto, i giudici hanno diritto a indagare su di noi, ma nessuno deve essere messo in galera prima del processo».
È in stato confusionale, dicono gli avversari (e sussurra pure qualche amico). O forse è soltanto la versione buonista dell'Umberto che fu. Basta diktat, epurazioni e ordini perentori. In fondo, mercoledì, ogni leghista potrà votare come gli pare, ubbidendo alla propria coscienza e solo a quella. Con la sicurezza che, qualsiasi cosa faccia, avrà dato ragione al Capo.
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