La versione di Sabatinelli

Dalla Rassegna stampa

Nella sede del partito radicale a Roma c'è un cartellone con una scritta rossa: "Viva Beltrandi". Sotto, qualcuno ha scritto a penna "e perché Sabatinelli no???". Marco Beltrandi è il relatore della delibera che ha stabilito le nuove regole della par condicio. Diego Sabatinelli è l'uomo che si trovava in tribunale quando i delegati del Popolo della libertà non sono riusciti a consegnare le liste in tempo. Entrambi elevati al ruolo di eroi dai radicali, potrebbero aver cambiato il corso degli eventi politici.
Dopo la bocciatura da parte della Corte d'Appello di Roma del ricorso presentato dal Pdl, i radicali hanno voluto precisare le loro posizioni. E non solo quelle del Lazio. Perché anche in Lombardia il loro ricorso è stato accolto e in molte altre province si stanno svolgendo procedure legali. A Potenza, Bologna e Arezzo ai radicali è stato negato l'accesso agli atti, e sono scattati successivi ricorsi.
"La fase della presentazione delle liste è strutturalmente irregolare - dice Mario Staderini, segretario dei Radicali italiani - le firme vengono fatte in bianco, i candidati inseriti all`ultimo minuto e falsificate le autenticazioni. Questa cosa succede dappertutto, sono dieci anni che lo
denunciamo, anche con lo sciopero della fame di Emma Bonino, e finalmente i casi clamorosi di Roma e Milano ci hanno aiutato a dimostrarlo".
Dopo la denuncia per violenza privata a carico dei militanti radicali presentata dal Pdl a Roma, è scattata subito una contro denucia per calunnia. E nel corso di una lunga conferenza
stampa, i testimoni Diego Sabatinelli e Atlantide Di Tommaso hanno raccontato,
nsieme allìavvocato Giuseppe Rossodivita, la loro versione dei fatti: "Sabato mattina - ricostruisce l'avvocato Diego Sabatinelli si trovava in tribunale a Roma, all'interno dell'ufficio elettorale centrale, come delegato della lista Bonino-Pannella.
Alle 11.45 tutte le liste erano già state presentate, tranne quella del Pdl. A mezzogiorno scadeva il termine e alle 12.30 i testimoni Atlantide Di Tommaso e Gerardo De Rosa, delegati della lista socialista, notano Alfredo Milioni, delegato del Pdl, avvicinarsi all'area delimitata dall'ufficio elettorale, proveniente dall'esterno del Tribunale, con della documentazione tra le mani".
Di Tommaso ha tenuto a precisare di aver notato Milioni perché lo conosceva personalmente, in quanto ex militante socialista, e quindi di averlo riconosciuto. "Di Tommaso e De Rosa - racconta ancora l'avvocato - avevano osservato lo strano atteggiamento dell'altro delegato
del Pdl, che nonostante potesse entrare nella stanza libera per la consegna, aspettava fuori, rimaneggiando il materiale.
De Rosa ha ripreso la scena del delegato chino sullo scatolone col telefonino, suscitando la reazione di quest'ultimo che ha urlato la frase "e mò lo stai a fa apposta". A questo punto De Rosa avverte i carabinieri dello strano comportamento e dell'ingresso tardivo di Milioni.
Ma mentre i delegati discutono l'accaduto con le forze dell'ordine, i due funzionari del Pdl si allontanano spontaneamente e piuttosto furtivamente, uscendo dall'area delimitata. Si sono ripresentati alle 12.45 e hanno tentato di entrare con la documentazione mancante, ma era già intervenuto il magistrato e la zona era stata fatta presidiare dai carabinieri. A quel punto c'è stata una discussione tra il magistrato, i delegati delle varie liste e il senatore Pallone del Pdl, arrivato sul posto. Solo in quel momento Di Tommaso e Sabatinelli hanno protestato simbolicamente contro l'accaduto sdraiandosi a terra".
Ma anche per un altro motivo: "Mi hanno insegnato che a pensar male si fa peccato - dice Sabatinelli - e dato che i carabinieri facevano entrare i dipendenti, ho temuto che qualche documento potesse sfuggire di mano in mano. Allora mi sono sdraiato, anche se ero praticamente seduto, perché il busto era eretto e non intralciavo i dipendenti, per vedere meglio. É evidente che questa non è violenza. E abbiamo anche le immagini, registrate dal videotelefono di De Rosa. Noi chiediamo da anni il rispetto della legalità durante queste procedure. Non sarà difficile individuare chi mente".

 

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