Veronesi sposa la causa dei Radicali

Quella per l’eutanasia è una battaglia cui "come uomo e come medico sento il dovere di dedicare il mio pieno sostegno e appoggio". Lo scrive il professor Umberto Veronesi in una lettera inviata ai Radicali e all’associazione Luca Coscioni. "Compito del medico", scrive Veronesi, "è quello di non far soffrire e depositario delle volontà del paziente, ne dovrà ascoltare la voce assistendolo con profonda sensibilità e delicatezza psicologica, accettando scelte meditate dalla coscienza, in piena libertà, secondo i propri diritti. Anche quando si trattasse di abbandono volontario della vita". Per questo, "in questa battaglia per la difesa dell’autodeterminazione e della dignità dell’uomo i Radicali possono considerarlo a loro fianco". Veronesi ha risposto a una sollecitazione inviata da Carlo Troilo dell’Associazione Luca Coscioni, in primis ringraziandolo "per il suo interesse alle tematiche di fine vita, reso più vivo e sentito dalle personali e dolorose esperienze vissute al fianco del Suo caro fratello. Mi sento spesso vicino", ha detto il senatore del Pd, "alle tante battaglie condotte dall’Associazione Luca Coscioni, di cui condivido principi e obiettivi, ma a questa, come uomo e come medico, sento di dover dedicare il mio pieno sostengo e appoggio. La libertà individuale, nel momento del distacco come in malattia, è un valore nel quale credo molto".
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