Il vero blocco dei Tir? Lo stop alla ripresa

Sembra un film di tempi lontani, l'Italia ostaggio dei Tir, a corto di benzina, frutta e verdura, dei beni che scarseggiano. Era il 1995, Francia, un Paese paralizzato per settimane dallo sciopero dei camionisti e anche della funzione pubblica e delle grandi aziende come France Télécom, La Poste, Edf. Tutti contro la riforma del welfare. Ieri in Italia ci sono stati arresti, scontri dei pescatori con le forze dell'ordine davanti alla Camera. I blocchi resistono soprattutto al Sud e l'agricoltura siciliana è già in ginocchio. Possiamo permetterci tutto questo? Può un Paese che si sta faticosamente liberando dal giogo dello spread e dal suo meccanismo perverso che rende difficile il credito alle imprese «bruciare» almeno 200 milioni al giorno con questa ondata di disagi? Probabilmente no. Dal 1995 a oggi ci sono state quattro grandi crisi (emergenti, l'11 settembre, i12008-2009, il rischio del debito sovrano nell'Eurozona) e l'accelerazione dei cambiamenti è impressionante. Forse nemmeno la Francia di oggi, se dovesse protestare contro le riforme, avrebbe voglia di mettere in ginocchio un intero Paese.
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