Veltroni non si deve consegnar il Paese a un grande centro con elementi di tecnocrazia

Dalla Rassegna stampa

«Tirare Monti da una parte o dall'altra vuol dire indebolire lui e il governo». Walter Veltroni, a «In mezz'ora», il programma di Raitre di Lucia Annunziata, lancia un monito diretto soprattutto al Pd e a quella parte del partito critica con l'operato dell'esecutivo in tema di riforma del mercato del lavoro. «Lasciamo che lui e il suo governo facciano il loro lavoro» dice l'ex segretario del Pd, che invita i suoi compagni di partito a rimanere «coerenti» nell'appoggio all'esecutivo. Veltroni accenna alla querelle in corso sulla partecipazione alla manifestazione indetta dalla Fiom il 9 marzo. «Abbiamo già conosciuto una stagione in cui i ministri, manifestavano contro il governo di cui facevano parte. Poi deciderà il segretario, ma ogni gesto deve corrispondere a una coerenza» sottolinea Veltroni. Ma la sinistra interna avrebbe già deciso di sfilare con la Fiom e il responsabile economico del Pd Stefano Fassina aspetta il via libera di Bersani. L'ex segretario del Pd teme che dopo la parentesi montiana il suo partito venga messo all'angolo dalle grandi manovre centriste:. «Dopo le amministrative, il Pdl può esplodere e si può creare un nuovo grande soggetto che unisce il centro con l'idea di spingere verso sinistra il, Pd e i suoi alleati». Insomma, occorre evitare di ripetere il '94, che preparò la discesa in campo di Berlusconi. «La mia preoccupazione è di non consegnare il Paese di nuovo a un centro, magari con degli elementi di tecnocrazia».

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