Il Vaticano sulle nozze gay No alle nozze ma sì ai diritti

Dalla Rassegna stampa

Alla vigilia del voto sulla legge sui matrimoni gay in Gran Bretagna voluta dal premier conservatore David Cameron malgrado l’opposizione di una parte consistente del suo partito, e a pochi giorni dall’approvazione da parte del parlamento francese del primo articolo della legge che su spinta del presidente Hollande li introdurrà in Francia, torna a farsi sentire la Santa Sede.

È stato il nuovo presidente del Pontificio consiglio per la Famiglia, monsignor Vincenzo Paglia a ribadire ieri l’opposizione della Chiesa cattolica al riconoscimento del matrimonio tra esponenti dello stesso sesso. Ma con delle specificazioni importanti. Il prelato non si è limitato a plaudire l’iniziativa dei vescovi francesi che hanno invitato il governo socialista ad «aprire un confronto pubblico » su questo tema, o a ribadire la centralità della famiglia fondata sull’unione tra un uomo e una donna e aperta alla procreazione e alla tutela dei diritti dei figli. Nella conferenza stampa tenuta ieri in Vaticano, monsignor Paglia ha sottolineato come le «convivenze non familiari » siano «molteplici» per aggiungere che la Chiesa è favorevole a «che in questa prospettiva, si aiutino a individuare soluzioni di diritto privato e prospettive patrimoniali». «Se ci sono molteplici situazioni - ha spiegato - è ovvio ed è bene garantire i diritti individuali». È questa la strada da seguire: è stato l’esplicito invito rivolto alla politica dal responsabile del pontificio Coniglio per la famiglia. Occorre tener conto delle differenze che non vanno abolite,ma- ha insistito - «all’interno dell’attuale codice civile e patrimoniale si possono trovare soluzioni di cui bisogna tener conto, sia a livello patrimoniale che di facilitazione della vita per impedire ingiustizie dei più deboli». Detto questo Paglia ha difeso la specificità del matrimonio che non si può pensare - ha affermato - «sia giustificato solo dall’affetto». Lo ha affermato ribadendo ed evidenziando quella che definisce l’essenziale differenza tra uomo e donna. «Il rispetto per la verità - ha concluso - non richiede l’abolizione delle differenze e non richiede una sorta di egualitarismo malato che per essere tale abolisce ogni differenza».

Il prossimo 14 febbraio monsignor Paglia sarà al palazzo di Vetro di New York per rilanciare alle Nazioni Unite la «Carta dei dirittì della famiglia» e ribadire l’esigenza che le siano riconosciuti diritti adeguati.

 

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