I valori di sinistra? Fare la guerra a Silvio

Io non parlo mai di politica perché mi annoia, neppure vado più a votare, però ogni tanto, nella noia, mi girano le scatole. Non faccio che sentirmi chiedere ogni giorno se sono di destra o di sinistra, e a parte che non sono di niente e si dovrebbe capire, da quando sono nato sono contrario all'essere umano e perfino a qualsiasi forma di vita, e tuttavia a domanda rispondo chiedendo a mia volta di spiegarmi cosa è di destra e cosa è sinistra, ma in Italia è semplice: è di destra tutto ciò che propone Berlusconi, è di sinistra tutto ciò che si oppone a Berlusconi.
È istruttivo e surreale confrontare quelli che in altri paesi si definiscono tradizionalmente progressisti e conservatori con i loro omologhi italiani. I progressisti postcomunisti tecnicamente si chiamano anche riformisti, perché vogliono riformare il sistema per migliorarlo e modernizzarlo, i conservatori in genere sono refrattari ai cambiamenti, preferiscono mantenere le cose come stanno, si chiamano conservatori per questo, facile. In Italia invece un giorno sì e l'altro pure i leader di sinistra, vale a dire i riformisti, non fanno che ripetere che non bisogna toccare nulla, per carità, simili ai conservatori stranieri, a cominciare dalla Costituzione. La Costituzione non si tocca, e alla minima proposta di cambiarla non si entra neppure nel merito, non se ne discute proprio, la Costituzione è intoccabile, anzi si va in piazza per impedire a Berlusconi di attentare alla Costituzione, come se poi la Costituzione potesse cambiarsi così, con uno schiocco di dita, e non tramite complicati iter parlamentari.
Il federalismo sarebbe un tema da sinistra liberale, a cui si opporrebbe, storicamente e teoricamente, il centralismo nazionalista di destra, invece il federalismo è stronzo e leghista e lo Stato centrale è di sinistra. Il Presidente della Repubblica è da rispettare perché è la prima carica dello Stato, soprattutto se parla contro Berlusconi, anche il Presidente della Camera recentemente è da rispettare perché è la terza carica dello Stato, da quando parla contro Berlusconi, mentre la seconda carica dello Stato non esiste in quanto tale e non va rispettata, perché è stata eletta, ed è Berlusconi. Sul tema giustizia lasciamo perdere, la magistratura non si tocca, il lavoro dei magistrati è inviolabile, soprattutto quello dei Pubblici Ministeri, tranne quando per sbaglio toccano uno di sinistra. La sinistra riformista è con la magistratura, anzi con la magistratura inquirente che quando lascia la toga si fa eleggere ovviamente a sinistra, mentre già i giudici stanno poco simpatici, perché talvolta assolvono anziché condannare, specie se assolvono Berlusconi. Anche il processo lungo è diventato di sinistra, quello breve di destra, altrimenti come si fa a tenere Berlusconi sotto processo per altri vent'anni.
Inutile considerare di separare le carriere della magistratura inquirente da quella giudicante, tema su cui in passato si sono battuti i radicali e perfino Adriano Sofri, per garantire l'imparzialità di giudizio in un processo e bilanciare accusa e difesa. Sarebbe in teoria una cosa di sinistra e invece è diventata una cosa di destra, perché Berlusconi legifera per sé con tutti i latinismi del caso, ad personam, ad aziendam e chi più ne ad più ne metta. Chi fino all'anno scorso era postfascista, come Fini, oggi è di sinistra, perché si oppone a Berlusconi e perfino alle leggi da lui stesso votate, e così San-toro e Travaglio sono diventati una tantum garantisti, ossia di destra, ossia di sinistra, ossia cosa volete che sia un appartamento, e chi ci crede a un Ministro di Santa Lucia, più credibili una escort o un mafioso come Spatuzza che parlano dalle televisioni di sinistra, controllate da Berlusconi. Sulla libertà di stampa meglio non ragionarci troppo: è passata pressoché sotto silenzio una gravissima perquisizione al Giornale per un motivo ridicolo che se fosse capitata altrove, al New York Times, al Guardian o al Frankfurter Allgemeine Zeitung, chiunque avrebbe gridato al colpo di Stato e si sarebbero appellati alla Corte di Strasburgo, ma siccome il Giornale è un giornale berlusconiano va bene anche circondarlo con l'esercito, e ci manca poco, e anche l'esercito qui, in fondo, sarà di sinistra, credo.
Le inchieste del Giornale vanno chiamate «dossieraggi killer», soprattutto perché non ricorrono all'uso improprio di intercettazioni coperte dal segreto istruttorio, come fanno i giornali di sinistra, i cui direttori non sono mai intercettati ma destinatari delle intercettazioni altrui da divulgare a fini politici. Infatti voler impedire la pubblicazione delle intercettazioni è di destra, e l'hanno chiamata «legge bavaglio» perché la vita privata di un personaggio pubblico, specie se politico, non esiste, così sostenevano gli ex garanti della privacy di sinistra. Tranne se a essere intercettati sono politici di sinistra, nel tal caso il governo Prodi votò all'unanimità un decreto legge contro le intercettazioni, che non diventò legge perché la sinistra purtroppo dura poco, non ha mai una maggioranza stabile, infatti vuole cambiare la legge elettorale affinché possa governare chi perde le elezioni, più democratico, e almeno in questo, bisogna ammettere, la sinistra è riformista.
Quindi la sinistra, riassumendo, nell'ultimo anno è diventata: boffiana, vale a dire schierata con i vescovi italiani; finiana, vale a dire schierata con l'ex fascista che non firmala legge bavaglio in nome della libertà di stampa ma chiede la testa dei direttori che si occupano di lui; e adesso perfino marcegagliana, schierata con la Confindustria, mica male.
Non solo: ci sono esponenti di sinistra che danno sprezzantemente a Berlusconi del «puttaniere» (negli Stati Uniti sarebbe l'opinione di un fanatico religioso teocon di estrema destra, magari riferendosi a J. F. Kennedy, mito della sinistra italiana, rispetto al quale Berlusconi è un dilettante), un'altra si irrita perfino per una bestemmia di Berlusconi specificando che «il premier ha violato il secondo comandamento», come se fossimo uno Stato confessionale, e spesso la Santa Sede è applaudita dalla sinistra, magari perché vuole far entrare gli immigrati, e io sarei d'accordo, li lascerei entrare tutti e li manderei tutti in Vaticano, a mangiare e dormire nelle chiese e nel baldacchino del Bernini e dentro San Pietro e nei sontuosi appartamenti all'interno delle mura leonine, almeno o assistiamo al meraviglioso spettacolo di poveri cristi scacciati a calci nel sedere dalle guardie svizzere o la Chiesa serve finalmente a qualcosa di utile e di sinistra.
In ogni caso, insomma, se la sinistra italiana è la destra di un altro paese, se la magistratura, l'Ordine dei giornalisti e le forze dell'ordine e l'ordine in generale e i sindacati e gli industriali e i poteri forti sono contro Berlusconi, vuoi vedere che Berlusconi, vivesse in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, sarebbe un leader di sinistra, rivoluzionario? Qui per esserlo completamente, e togliere alla sinistra l'ultimo alibi di sinistra, gli manca solo una cosa: dichiararsi antiberlusconiano. Potrebbe farlo, tanto non perderebbe niente, è solo una parola. E detto questo, io, in fin dei conti. sono di destra o sono di sinistra? Alle prossime elezioni cosa voto? Voto per tornare al sistema elettorale in vigore dal Precambriano al Miocene, quando l'uomo non c'era, il pensiero neppure, e vinceva la selezione naturale, sperando non si ripeta la catastrofe biologica che porta di nuovo qui, fino a noi.
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