Vacanzieri arrendetevi, siete circondati

Dieci milioni di italiani tentano la fuga dall'Italia verso l'Italia. Lasciano l'Italia reale, mentale e penale e cercano di approdare nell'Italia naturale, ludica e corporale. Fuggono dalla storia verso la geografia, scappano dal presente verso i giardini d'infanzia del passato; barattano tasse, mutui e bollette con sole, mare e monti.
Dieci milioni già partirono nei giorni scorsi, altri dieci milioni di boat people partiranno nei prossimi giorni. Racconta il falso chi dice che quest'anno per via della crisi andrà in vacanza solo un quinto degli italiani rispetto alla solita metà del Paese. I segnali e le prenotazioni smentiscono i funesti annunci. Si teme più il meteo che la crisi. Magari si fanno vacanze sulla difensiva anziché vacanze d'attacco, vacanze contratte anziché espansive, ma la crisi non induce alla rinuncia, semmai alla voglia di esorcizzarla.
Se c'è chi non parte per mancanza di risorse, c'è chi parte per la stessa ragione. L'oblio e il gioco ci nutrono come il pane e il lavoro. Abbiate rispetto per la vacanza, non è scritto nella Costituzione ma rientra nel più elementare diritto alla vita, il Pil della felicità, di cui abbiamo bisogno.
A volte le spiagge sembrano campi di smistamento per questi rifugiati politici che approdano sulle coste italiane provenendo dall'Italia stessa. Cercano ombrelloni come permessi di soggiorno.
C'è chi tenta la fuga dai luoghi d'accoglienza ma prima o poi la realtà li riacciufferà e li rispedirà da dove sono partiti.
Vacanzieri arrendetevi, siete circondati.
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