Uscire allo scoperto in un momento importante

Dalla Rassegna stampa

Non potendo partecipare , per motivi di salute, al Congresso dei Pri, desidero inviare alla "Voce Repubblicana" queste mie modeste considerazioni e, nella speranza che qualche amico possa valutarle e, se condivise anche in parte, possa tenerle e prospettarle al congresso stesso.
Stiamo attraversando un momento particolarmente importante per il Paese; la situazione politica, economica, sociale e morale è tale da far temere per la "democrazia in pericolo". L'astensionismo si è avvicinato al 40% e questo non può non destare una doverosa e particolare attenzione. Questo è il triste risultato del bipolarismo (e bipartitismo) di questi 15 anni. La cosiddetta "sinistra" (forse la forza più conservatrice e assistenzialista del Paese) ha governato per ben 4 volte: 2 con D'Alema e 2 con Prodi: che cosa ha realizzato? Demagogia, conquista di "certi poteri" e non certo grandi insegnamenti di carattere morale. D'Alema sa bene che gli italiani non vogliono assolutamente il "comunismo" e cerca allora di poter "contare" aggregando tutto e tutti, pur di avere a disposizione il potere; dimenticando che tali governi sono caduti per questioni intente e proprie. Governare non è facile! Un PD che fa solo dell'antiberlusconismo e non riesce ad esporre un vero e proprio programma di governo e di riforme, non può avere futuro politico e credibilità; non si può solo distruggere bisogna anche saper costruire.
 
Ma dall'altra parte politica, dal centrodestra, non è che le cose siano tanto splendide, molte le parole, le enunciazioni, pochi i fatti. Stiamo assistendo al culto dell"'io" e ad una continua e assillante "riforma della giustizia" che non riesce a trovare una legittimità costituzionale. Questo sembra. diventato il punto più impegnativo di questo governo. Certo alcune cose sono state fatte ma non mi sembra che questo governo possa avere la qualifica di "liberai-repubblicano"; per lo meno non è questo che vogliono i Repubblicani.
Ma la risposta positiva per poter incidere e modificare tale situazione non può essere però nemmeno quella del cosiddetto "terzo polo": un'area "cattolica" guidata da Casini e Fini (forse il Vaticano sarebbe stato più consenziente se avessero pensato a Letta)! Non è questa la radice storica, culturale e politica del Pri laico e cultore dell'Umanità. Questa sembra più una soluzione pro D'Alema che accontenta qualche ambizione personale, non certo ambizione politica.
In tutto questo breve quadro politico possono anche esserci alcuni politici veri, ma si vedono anche dei politicanti. Allora io voglio ricordare che un nostro grande politico del passato, Giovanni Conti, ebbe a scrivere tanti anni fa un "giornaletto" dal titolo: "Politicanti, vil razza dannata". Io la penso come il maestro Conti. Noi siamo per un'area liberal-repubblicana che ha come obiettivo il Progresso generale, la Vittoria dell'Umanità! E lasciamo perdere il Partito Radicale; questi considerano essere solo se stessi i depositari di tale area, anche se poi vanno a "trattare" con tutte e due le parti avverse. C'è molta gente oggi che non va a votare, che è stufa di quanto sta accadendo. Chi vive più da vicino con questa situazione coglie bene la pericolosità del momento. Non è esagerato pensare che la nostra democrazia corra qualche serio pericolo. Noi dobbiamo avere il coraggio e la volontà di uscire allo scoperto in un momento così importante: proporre una nuova, moderna pacifica rivoluzione Liberal-Repubblicana. Si festeggia il 150° dell'Unità d'Italia e al congresso del Pri è doveroso ricordare quanto disse Giovanni Bovio: "Più da noi ti dipartono tempo e malizia, o Giuseppe Mazzini, più l'ordine ideale ci riconduce a te, augure e contemporaneo della Posterità".

Un congresso moderno "per tesi" deve essere vivo, vivace, produttivo. È questo il mio modesto augurio.

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