Usa e Ue: "rispettate chi protesta"

Dalla Rassegna stampa

Con l’incremento delle violenza in Turchia, crescono anche le critiche internazionali. Un portavoce del segretario generale dell’Onu, Ban ki-Moon, ha invitato alla calma e ha sottolineato l’importanza di affrontare le divergenze attraverso il dialogo. Ma anche l’Unione europea e la Germania hanno espresso riserve sulla politica interna di Erdogan.

L’Italia, dal canto suo, ha auspicato «una Turchia veramente democratica»: il modo in cui il governo turco affronterà la protesta è per il ministro degli Esteri, Emma Bonino, un «esame di maturità» per Erdogan. «Ho espresso la mia più viva apprensione per gli eventi» in corso in Turchia: «l’uso sproporzionato della forza e il fermo di decine di avvocati non può essere una risposta accettabile», ha spiegato il ministro degli Esteri in un’informativa alla Camera. «Nelle piazze e nelle strade» della Turchia, «si sta svolgendo un esame di maturità del governo turco», ha insistito la titolare della Farnesina. Il governo turco, secondo Bonino, «deve dimostrare di tutelare tutte le opinioni delle componenti della società» e deve saper «unire le diverse anime, in un patto sociale rispettoso del pluralismo». «Vogliamo la Turchia pienamente democratica in Europa», ha poi detto il ministro degli Esteri. «La Turchia - ha affermato la titolare della Farnesina in merito agli scontri di piazza Taksim - è chiamata a decidere se vuole diventare una democrazia matura» e se vuole proseguire il processo di adesione all’Europa «senza tentennamenti». La ministra Bonino ha detto che la Farnesina lavora per tutelare gli italiani che si trovano in loco e ha aggiunto che sta verificando le notizie di violenze sessuali e stupri che avrebbero compiuto gli agenti.

La Casa Bianca, che in passato ha indicato la Turchia di Erdogan come un esempio di democrazia musulmana, si è detta preoccupata e ha sollecitato il dialogo tra governo e manifestanti. «La stabilità di lungo termine della Turchia può essere garantita solo sostenendo il diritto di espressione e quello di riunirsi. La Turchia è un Paese alleato e amico degli Stati Uniti, e ci aspettiamo che le autorità turche sostengano queste libertà fondamentali», ha detto la portavoce Usa Caitilin Hayden.

L’alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea, Catherine Ashton, ha invitato il primo ministro turco a mostrare le credenziali democratiche della Turchia e optare per il dialogo con i manifestanti anti-governativi. Erdogan deve seguire la logica del «coinvolgimento e non dell’antagonismo», ha dichiarato Ashton. «Questo è un momento importante per la Turchia», «un’occasione per poter rinnovare il suo impegno per i valori europei» ha proseguito, non mancando di criticare l’uso eccessivo della forza da parte delle polizia turca, nei confronti dei «manifestanti in buona parte pacifici». Un pressante invito alla moderazione è stato inviato anche dal governo tedesco. Ora sono necessarie «discussioni costruttive con moderazione di entrambe le parti. Ridimensionare le tensioni è la priorità del momento», ha fatto sapere il portavoce di Angela Merkel. Anche il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, si è detto «disturbato» dalle immagini della repressione, un «cattivo segnale» per la Turchia e per l’Europa.

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