Usa, Obama si conferma presidente: “Per noi il meglio deve ancora venire” Romney lo chiama: “Lavoriamo uniti”

Dalla Rassegna stampa

Barack Obama è stato rieletto per un secondo storico mandato alla Casa Bianca. Con i 9 grandi elettori del Colorado e i 13 della Virginia, il presidente si sarebbe aggiudicato almeno 285 grandi elettori, contro i 203 dello sfidante repubblicano Mitt Romney: ne servivano 270 per la vittoria. Non sarebbero dunque più decisivi i risultati della Florida e dell’Ohio, considerati fino a ieri Stati chiave.
Mitt Romney ha riconosciuto la vittoria di Obama con una telefonata: «Questo è tempo di grandi sfide per l’America e prego che il presidente abbia successo nella guida del Paese» ha detto ai suoi sostenitori riuniti al quartier generale di Boston. «Ora repubblicani e democratici lavorino insieme» ha proseguito. «Auguro al presidente, alla first lady e alle loro figlie ogni bene, questi sono tempi molto difficili per la nostra grande Nazione. 
Il presidente ha invece subito ringraziato su Twitter i suoi sostenitori: «Voi lo avete reso possibile. Grazie», ha scritto rilanciando quello che era stato uno degli slogan della campagna elettorale «Altri 4 anni», e `postando´ una foto in cui abbraccia la first lady Michelle. Poi, in abito blu e cravatta blu elettrico, il presidente è salito sul palco, accompagnato da Michelle e le figlie Malia e Sasha. «Ringrazio gli americani uno per uno. Io e Romney abbiamo a cuore l’America» ha detto. «Per l’America il meglio deve ancora venire e grazie a voi la sua storia va avanti». 
Poi, in un lungo discorso, si è rivolto all’America. «Torno alla Casa Bianca più determinato. La nostra economia si sta riprendendo»  
Immediata è esplosa la gioia a Chicago, al quartier generale dei democratici, mentre lo sconforto si è impadronito della sede di Romney a Boston. Una folla di cinque, seimila persone, si è riunita davanti alla Casa Bianca cantando “altri quattro anni” e “Usa, UsaIl flusso di americani in festa non si ferma nel cuore di Washington. I caroselli di auto con il clacson pigiato si fanno sentire da un isolato di distanza. Urla di gioia esplodono dai gruppi di ragazzi arrampicati sugli alberi proprio davanti ai cancelli della Casa Bianca e si alternano alle grida dei fan. 
Sono tantissimi gli studenti che accorrono letteralmente senza fiato dalla vicina George Washington University, ma ci sono anche i lobbysti, gli attivisti, e la gente comune. E ci sono gli stranieri. 
Al Congresso Usa intanto si conferma la stessa situazione di prima del voto di oggi: i democratici mantengono il controllo del Senato e i repubblicani quello della Camera. 
Oggi si votava in alcuni Stati anche per numerosi referendum: via libera alle nozze gay in Maine, alla legalizzazione della marijuana in Colorado e nello Stato di Washington, mentre la Florida mantiene il finanziamento pubblico per l’aborto. 

 

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