"Unità" e "Secolo" insieme contro la violenza

La legge sulla violenza sessuale è ferma, sepolta sotto una coltre di polvere. Come per tutte le patate bollenti il legislatore fa fatica a tira fuori dal cilindro una soluzione normativa e i partiti si accapigliano. Malgrado l'impegno trasversale delle donne, parlamentari e ministre che hanno tentato la quadratura del cerchio su uno dei reati più odiosi e diffusi. Ora ad accendere i riflettori sul tema ci prova un cartello bipartisan di donne con un'iniziativa, originale e di sicuro impatto, fortemente voluta dalla parlamentare del Pd Paola Concia, dalla saggista Alessandra Bocchetti e dalla copywriter Eliana Frosati e adottata subito da Concita De Gregorio, direttrice de l'Unità, e da Flavia Penna del nostro Secolo che ne hanno parlato ieri in una conferenza stampa alla Camera.
«C'è un solo modo per cambiare un fidanzato violento. Cambiare fidanzato»: è uno degli slogan della campagna. Ma anche «Non sposare un uomo violento. I bambini imparano da piccoli». I manifesti a fine marzo saranno disponibili su un sito internet e chiunque potrà stamparli e affiggerli senza formalità. «Non vi troverete facce tumefatte, occhi pesti, sguardi bassi a cui tante campagne contro la violenza ci hanno abituato, ma volti sorridenti di ragazze che imparano a riconoscere la violenza e se ne tengono alla larga», spiega Alessandra Bocchetti, "saggista e femminista" come lei stessa si definisce. Una campagna innovativa - il claim è: «la violenza ha mille volti, impara a riconoscerli» - che non vuole mostrare le donne come vittime, soggetti deboli, ma come capaci di cambiare la loro condizione, di riconoscere appunto un amico o un partner violento prima che accada il peggio. Una campagna che punta alla prevenzione - sottolinea Flavia Perina - non alla denuncia quando la violenza si è consumata. Le immagini - «donne normali e non veline» - sono state realizzate gratuitamente dalle ragazze del Centro di fotografia, la copywriter Eliana Frosali ha curato il messaggio insieme alla Boschetti e alla Concia. La direttrice dell'Unità si impegna a sostituire con le immagini della campagna grafica la pubblicità del mese di marzo. «Il 2009 si è chiuso bene per il giornale - ha spiegato De Gregorio - quindi ho potuto chiedere all'editore di fare questo sacrificio». E Tiscali, l'azienda telefonica dell'editore dell'Unità, è stata anche tra le prime aziende che hanno aderito alla campagna, insieme a tante altre come Ikea, Sellerio, Nonino, Unilever, Unicredit, Feltrinelli, Conad, Coop. «Campagne di questo tipo superano gli schieramenti - ha sottolineato la Perina e spero che ora venga adottata anche dalle istituzioni, a partire dai ministeri delle Pari opportunità e dell'Istruzione, perché mi piacerebbe vedere questi manifesti negli atri di tutte le scuole d'Italia».
Nel nostro Paese, aggiunge citando il libro di Caterina Soffici Ma le donne no, «sono stati fatti passi indietro, c'è un ritorno della visione della donna come oggetto che rischia di renderci il Paese più maschilista d'Europa».
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