Un'isola felice a San Vittore

Dalla Rassegna stampa

«L'Istituto di custodia attenuata per madri del carcere di San Vittore è un modello di applicazione della legge, di vera rieducazione e reinserimento». Sono le parole pronunciate ieri dopo una visita alla struttura milanese, da parte dei Radicali Marco Perduca e Marco Cappato. Il tutto mentre in Senato si discuteva il ddl che permetterà alle detenute madri di stare insieme ai figli fino ai 6 anni di età e non più solo fino ai 3. Una questione molto cara ai Radicali che avevano proposto diversi emendamenti: la possibilità di assistere in ospedale i bambini malati per esempio, l'eliminazione del passaggio dal giudice di sorveglianza per essere assegnati a un Icam, l'anticipazione dell'attuazione della legge al 2012 e in prospettiva, la possibilità di estendere la normativa anche ai padri. Modifiche non recepite, tanto che la proposta di legge, già approvata dalla Camera, attribuisce ai giudici la facoltà di prescrivere che i bambini di età inferiore ai tre anni rimangano in cella con le proprie madri detenute qualora non vi siano possibilità legali e materiali per una diversa soluzione. Nessun passo avanti anche sulla eventualità per le detenute di poter assistere i propri figli qualora si rendessero necessarie delle cure sanitarie in ospedale. E allora il caso dell'Icam di Milano rimane un'isola felice, come ha spiegato Perduca: «Abbiamo constatato che questo istituto, con le sue sedici detenute presenti e i loro bambini, rappresenta un caso più unico che raro in una situazione nazionale davvero drammatica». «La struttura del capoluogo lombardo sembra essere l'unica a rispettare il dettato costituzionale che prevede la rieducazione del detenuto con scopo della detenzione carceraria - spiega Marco Cappato - il fatto che questa sia l'unica struttura simile in Italia e una delle poche in Europa, dà bene il quadro della situazione drammatica che vivono le carceri nel nostro paese».

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