Unica via d’uscita: trasparenza

Dalla Rassegna stampa

Lettera aperta dei Radicali al presidente del Consiglio Regionale Cattaneo e a tutti capigruppo sulla vicenda dei rimborsi. Una proposta che potrebbe mettere tutti in grado di valutare direttamente il livello di gravità dell’accaduto.

Egregi Presidenti, l'inchiesta in corso della magistratura sulle spese effettuate dai consiglieri regionali attingendo ai fondi dei gruppi consiliari deve spingere le istituzioni regionali a un salto di qualità (che è anche, necessariamente, di quantità) rispetto alle informazioni contenute nell' “Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati”, istituita con L. R. n. 17 del 27 dicembre 2012.

Ci riferiamo, in particolare, all'art. 8 della legge suddetta, che così recita: “Art. 8 (Sistema informativo relativo ai dati sul finanziamento dell'attività dei gruppi consiliari) 1. Per le finalità di cui all'articolo 1, il Consiglio regionale istituisce un sistema informativo nel quale affluiscono i dati relativi al finanziamento dell'attività dei gruppi consiliari … omissis ... 2. I dati di cui al comma 1 sono altresì pubblicati sul sito istituzionale del Consiglio regionale.”. Il successivo art. 9 (Disposizioni attuative) attribuisce all'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale il compito di definire le modalità di pubblicazione dei dati di cui all'articolo 8.

A parere nostro, la Delibera n. 24/2013 dell'8 febbraio 2013 dell'Ufficio di Presidenza, all'art. 9 (modalità di pubblicazione dei dati sul finanziamento dell'attività dei gruppi consiliari), ha attuato solo in parte in modo sommario e insufficiente, il dettato della legge, prevedendo la pubblicazione on-line unicamente dell'importo complessivo del contributo annuale attribuito a ciascun gruppo consiliare nonché delle risorse finanziarie necessarie all'utilizzo del personale assegnato a ciascun gruppo consiliare dall'Ufficio di Presidenza. Si rimanda anche al dettato dell’art. 11, comma 2, della L. R. 17/2012: “In sede di prima applicazione della presente legge non sono oggetto di pubblicazione nell'Anagrafe delle cariche pubbliche elettive e di governo regionali le informazioni relative alle spese sostenute e alle obbligazioni assunte per la propaganda elettorale”. Ciò significa, ragionando a contrario, che tutte le spese sostenute che non siano relative alla propaganda elettorale devono essere dettagliatamente pubblicate.

La portata dell'inchiesta degli inquirenti (con avvisi di garanzia a ben 56 consiglieri regionali su 60) e il conseguente discredito nei vostri confronti che notizie spesso parziali e non complete, hanno provocato, provocano e provocheranno, deve avere come necessaria e urgente risposta la pubblicazione nel banner istituzionale denominato “Trasparenza, valutazione e merito” di tutti i rimborsi, spesa per spesa, effettuati dai membri dei gruppi consiliari presenti a Palazzo Lascaris dal 2008 ad oggi.

Sappiamo che le cose sono semplici ma non semplicistiche: il volume di dati di cui stiamo parlando è notevole e richiede un grande lavoro di elaborazione per essere fruibile sul web. Tale lavoro è, però, la porta stretta da imboccare per chi non ha nulla da nascondere, per chi intende offrire ai cittadini piemontesi informazioni complete e dettagliate sui fondi utilizzati, per rispettare appieno quel dovere di trasparenza che ha portato il Consiglio Regionale all'approvazione unanime della L. R. n. 17/2012. Un dovere di trasparenza che non puo' essere certo delegato alla magistratura, il cui compito è “unicamente” l'accertamento di eventuali reati.

L'Associazione radicale Adelaide Aglietta ha seguito passo dopo passo l'iter di approvazione dell'Anagrafe degli eletti e nominati, cercando sempre di fornire un apporto costruttivo, migliorativo del provvedimento. Anche nella fase di attuazione, intendiamo mettere in evidenza che solo una completa e analitica opera di trasparenza potrà essere utile per separare, evangelicamente, il grano dalla gramigna.

Confidando che saprete tenere adeguatamente conto della nostra sollecitazione, vi inviamo distinti saluti.

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