A una settimana dalle urne poca la par condicio nei tg

Dalla Rassegna stampa

Tg senza par condicio a una settimana al voto regionale. I dati dell’Osservatorio di Pavia sulla ripartizione del tempo gestito in prima persona dai soggetti politici nei Telegiornali Rai e Mediaset di
prima serata, dal 27 febbraio al 21 marzo, confermano e semmai aggravano le tendenze precedenti.
I Tg Rai, va detto, sono meno squilibrati dei Tg Mediaset e va tenuto conto che il periodo comprende la manifestazione nazionale del Pdl a Piazza San Giovanni. Così come quella dell’opposizione, Udc esclusa, a Piazza del Popolo. Oltre al divario tra maggioranza e opposizione, evidente soprattutto al Tg1 e nei Tg Mediaset, gli altri partiti non parlamentari, da Sinistra e Libertà alla Destra, hanno complessivamente percentuali risibili, con la sola parziale eccezione del Tg3. Così anche i radicali, che Pavia calcola insieme al Pd. Nè si può dimenticare, nel valutare i dati, l’assenza delle quattro principali trasmissioni di approfondimento della Rai. Il Tg1 di Augusto Minzolini, dal 27 febbraio al 21 marzo, riserva il 39,2% del tempo di "parola" al Governo e il 15,8% alla maggioranza.
Difficile, in questo periodo, separare le due entità politiche. Silvio Berlusconi è il politico più presente al Tg1 con 546 secondi di dichiarazioni in prima persona contro i 331 di Pierluigi Bersani e i 237 di Pierferdinando Casini.
Il Tg2 di Mario Orfeo da quando è entrata in vigore la par conditio elettorale ha "rettificato" le proprie scelte editoriali. Maggioranza e governo hanno comunque il 50% del tempo gestito direttamente contro il 33,4% dell’opposizione. E’ ancora Silvio Berlusconi il politico con il, maggior tempo diretto a disposizione sul Tg2: 664 secondi contro i 447 di Bersani e i 262 di Gianfranco Fini, che dal Tg2 ha il doppio del tempo diretto rispetto al Tg1, così come Antonio di Pietro.
Il Tg3 è l’unico, tra i sei Tg nazionali di maggior ascolto, a dare un tempo quasi pari all’opposizione rispetto a Governo e maggioranza: il 39,6% rispetto al 23,5% del Governo e al 20,2% della maggioranza che lo sostiene. Il Tg3 è quello che dà la maggior percentuale di tempo parola al Pdl (19% di quello totale) rispetto all’esecutivo. Bersani precede Berlusconi quanto a secondi parlati in prima persona nel periodo considerat0: 403 a 345.
I Tg Mediaset suonano un’altra musica. La par condicio è assente L’Agcom, dopo aver richiamato i Tg aun maggior pluralismo, ha emanato dei provvedimenti presidenziali riguardanti alcuni partiti minori su determinate testate. La commissione servizi e prodotti dell’Agcom li esaminerà nella riunione di oggi e potrà prendere ulteriori provvedimenti.
Il Tg4 di Emilio Fede, in prima serata, riserva l’80,9% del tempo a Governo e maggioranza, solo il 12,6% all’intera opposizione e l’1,1% agli altri partiti. Studio Aperto arriva al 92% per Governo e maggioranza, ma su un totale minore di minuti "parlati" in prima persona (lo contro 91 del Tg4). L’Udc non ha tempo di parola, così come la Lega Nord.
Il Tg5 di Clemente J. Mimun è un po’ meno squilibrato: governo e maggioranza hanno il 63% del tempo contro il 28.3% dell’opposizione.
In media, i Tg Mediaset danno il 75% del tempo, in par conditio elettorale, a governo e maggioranza.

 

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