Una donna indagherà sui sacerdoti austriaci

Dalla Rassegna stampa

La Chiesa austriaca ha scelto la strada della trasparenza per affrontare la serie di abusi sessuali per i quali sono accusati preti cattolici. Ieri, l’arcivescovo di Vienna, cardinale Christoph Schónborn, ha annunciato la formazione di una Commissione indipendente per indagare e arrivare a decisioni sui casi di violenza venuti alla luce nelle scorse settimane. A presiederla e a sceglierne i membri - che non potranno essere ecclesiastici - è stata nominata Waltraud Klasnic, ex governatrice della provincia della Stiria, cristiano-democratica, figura di rilievo dell’establishment austriaco. Schónborn e la signora Klasnic, 64 anni, tre figli – si incontreranno giovedì per discutere come impostare il lavoro.
«In primo luogo - ha spiegato il cardinale - vogliamo garantire l’indipendenza di chi conduce le indagini». E ha aggiunto che la Commissione, che potrebbe essere formata entro aprile, sarà finanziata dalla Chiesa ma non sarà alternativa e tantomeno in contrapposizione con eventuali indagini condotte dalla magistratura. In più, Frau Klasnic e i commissari che sceglierà avranno il compito di intervenire con suggerimenti anche su aspetti delicati come la questione dei risarcimenti alle vittime di abusi sessuali avvenuti in scuole-convitto cattoliche.
La strada scelta dalla Chiesa di Vienna - Commissione indipendente e una donna a guidarla - è un segnale di quanto le gerarchie cattoliche austriache prendano sul serio la pedofilia venuta alla luce di recente in molti Paesi europei, dopo gli scandali simili che hanno colpito e messo in ginocchio la Chiesa negli Stati Uniti.
Sull’onda dei casi diventati pubblici dall’inizio dell’anno in Europa, soprattutto in Germania, anche in Austriaci sono state alcune denunce sulla condotta di preti che avrebbero - in alcuni casi hanno di sicuro, perché rei confessi - costretto minorenni a rapporti sessuali mentre erano loro insegnanti o tutori nei convitti.
La Chiesa austriaca è molto sensibile al tema perché già nel ‘95 fu colpita da un grande, scandalo: l’allora cardinale di Vienna Hans Hermann Groer, da tempo discusso perché accusato di avere approfittato sessualmente di giovani, si dimise su pressione di Giovanni Paolo II. Ancora nel 2004, il vescovo Kurt Krenn dovette lasciare la guida del seminario di Sankt Pólten, non lontano da Vienna, perché tra i seminaristi circolavano 4o mila foto e numerosi film pornografici, alcuni riguardanti bambini: egli definì il caso una «burla bambinesca», mostrando di non avere colto il senso di quanto gli accadeva intorno. La diocesi di Vienna e in generale l’Austria sono dunque particolarmente sensibili alla questione degli abusi sessuali. Già negli anni scorsi, sulla base degli scandali, molti cattolici hanno lasciato la Chiesa. Schónborn cerca oggi di limitare una fuoriuscita di fedeli che rischia di essere ancora più rilevante.

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