Un silenzio assurdo sulla pena di morte - Lettera

Dalla Rassegna stampa

Qualcuno sostiene che, in Italia, la stampa sia sotto scacco e che la libertà d`informazione sia minacciata. Importanti quotidiani della sinistra libertaria, avvezzi a raccogliere firme contro la "vergogna" d`una editoria "nelle mani d`un uomo solo al comando", dimenticano di enfatizzare l`unica, vera notizia: certa stampa è "drogata", parziale, latitante, esclusiva (nel senso che esclude). Lunedì scorso, Giornata mondiale contro la pena di morte, organizzata dalla Comunità di Sant`Egidio, nessun quotidiano ha avuto il buon senso di riportare due, tre righe su questa questione di risalto internazionale e della meritoria lotta decennale delle associazioni abolizioniste e del Parlamento italiano contro l`inumana pena capitale. La stampa deve essere libera, autonoma, plurale. Nell`ultimo anno, i quotidiani italiani a più alta tiratura non si sono mai ricordati di scrivere che una giovane donna appassionata di grande sensibilità e valore, Antonella Casu, era la segretaria dei Radicali italiani. Basta questo precedente emblematico per affermare incontrovertibilmente che subiamo una informazione incompleta e "drogata".

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