Un "Petalo di rosa" per le donne del mondo

Sono richieste molto precise quelle rivolte da Daniela Colombo, presidente di Aidos (Associazione italiana donne per lo sviluppo) al ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, che insieme a Emma Bonino, vicepresidente del Senato, ha lanciato la campagna europea di raccolta firme End Fgm-Petali di rosa contro le mutilazioni dei genitali femminili, promossa da Aidos insieme alla sezione italiana di Amnesty Intemational: "Sostenere una strategia complessiva dell’Unione europea sulle mutilazioni dei genitali femminili (Mgf), come chiede questa campagna".
E soprattutto, in Italia, dove è in vigore una legge considerata tra le migliori al mondo, "attivarsi per il rifinanziamento della legge, sostenere il diritto d’asilo per le donne e le bambine che cercano di sottrarsi alla pratica, inserire rappresentanti delle associazioni di donne immigrate nella Commissione ministeriale sulle Mgf e garantire la leadership nazionale del ministero perle Pari opportunità affinché le campagne di informazione, i messaggi e i programmi di formazione siano omogenei e coerenti su tutto il territorio nazionale: la prevenzione delle mutilazioni dei genitali femminili non è materia da federalismo".
Le donne che nel mondo hanno subito mutilazioni dei genitali femminili sono 130 milioni, 500mila vivono in Europa, 39mila in Italia, secondo una stima dell’Istituto Piepoli per conto dello stesso ministero per le Pari opportunità. Oltre mille sono le bambine di origine africana residenti in Italia che rischiano di essere sottoposte alla pratica. Va in questa direzione anche l’impegno al fianco di Emma Bonino, vicepresidente dei Senato, e del ministro degli Esteri, Franco Frattini, per l’adozione della prima risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu sulle mutilazioni dei genitali femminili. Su questo punto sì è soffermata anche Emma Bonino, ricordando però come "parlare di mutilazioni dei genitali femminili oggi non vuole assolutamente essere un disconoscimento delle altre gravi forme di violenza contro le donne, dalla violenza domestica - che si verifica qui, intorno a noi - agli stupri di guerra, alla tratta".
La campagna End Fgm è infatti sostenuta anche dalla ministra per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, le senatrici Anna Finocchiaro, Francesca Marinaro e Rita Ghedini, la vicepresidente della Commissione peri diritti della donna e l’uguaglianza di genere del Parlamento europeo, Barbara Matera, l’ex parlamentare Vladimir Luxuria, la consigliera dell’Ufficio di presidenza del Consiglio Regionale del Lazio, Isabella Rauti, la consigliera di Parità della Regione Liguria, Valeria Maione, l’assessora alle Pari opportunità Comune di Ravenna, Giovanna Piaia, la presidente dell’Associazione italiana donne medico, Ornella Cappelli, le giornaliste Daria Bignardi, Serena Dandini, Carmen Lasorella e Elena Doni, la conduttrice del programma Rai 3 "CrashContatto, Impatto, Convivenza", Valeria Coiante, e tutta la redazione, la cantante Paola Turci, l’attrice Giulia Lazzarini, l’autrice di teatro Maricla Boggio, la regista Cristina Mecci, la fotografa Sheila McKinnon, la designer Baria Venturini Fendi, il cantante Piotta, il gruppo hip hop The lemmings e la squadra di calcio Sampdoria, e altre e altri si aggiungeranno nel corso dei 16 giorni di mobilitazione contro la violenza sulle donne. End Fgm, promossa a livello europeo da Amnesty International Irlanda e realizzata in collaborazione con organizzazioni non governative di 13 Paesi europei, è una campagna di raccolta firme per promuovere l’impegno delle istituzioni europee affinché attivino una strategia di prevenzione delle mutilazioni dei genitali femminili (Mgt) in occasione dei "16 giorni di mobilitazione contro la violenza sulle donne", promossi dalle Nazioni Unite.
Raccogliere 8mila fame al giorno su petali di rosa digitali attraverso il sito web www.endfgm.eu è l’obiettivo della campagna: "Un obiettivo certo ambizioso: ed è per questo che chiediamo l’aiuto dei media per far conoscere l’iniziativa", ha concluso Sonia Villone di Amnesty International. Come stanno già facendo il programma radiofonico "Radio 3 Mondo" della Rai e il programma televisivo "Crash-Contatto Impatto Convivenza" di Rai 3. Oltre all’associazione Afrodisia per la promozione della cultura musicale africana, e alle associazioni Udi (Unione donne in Italia), Aidos Sardegna, Adusu , (Associazione diritti umani sviluppo umano).
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