Un giorno intero senza il lavoro dei migranti l'idea di Emma Bonino

Uno sciopero nazionale dei migranti. Ventiquattr`ore senza il lavoro degli stranieri, senza colf né badanti, senza operai africani o rumeni, senza muratori e infermieri venuti da altre terre. E` la proposta lanciata da Emma Bonino dopo la conclusione della visita di massa ai Centri di identificazione ed espulsione, centri di accoglienza e centri per richiedenti asilo dell`intera Penisola, organizzata dai radicali per il ponte dell`Immacolata sulla falsariga della visita alle carceri italiane compiuta a Ferragosto. Bonino sa che mobilitare i migranti non è cosa semplice. Negli Stati Uniti, e poi in Francia, è stato fatto con successo. La maggiore difficoltà risiede nel fatto che molti stranieri sono illegali e, per questo, lavorano in nero e temono di uscire allo scoperto. E sono vittime di discriminazione continua, non ultima quella della regolarizzazione esclusiva per colf e badanti che comunque procede molto a rilento e per questo i radicali hanno promosso una interpellanza in materia che verrà discussa il prossimo 17 settembre in Senato. La regolarizzazione a fasce divide persino le famiglie. Bonino ha incontrato, durante l`ispezione, un cittadino egiziano che verrà espulso mentre la moglie, incinta, rimarrà in Italia perché ha ottenuto il permesso di soggiorno come colf Situazioni assurde e contrarie ai diritti umani che si ripetono giorno dopo giorno, all`interno dei Cie. Al "Ponte dell`Immacolata dei centri per immigrati", promosso anche dall`associazione A buon diritto di Luigi Manconi, hanno partecipato tutti gli esponenti dei radicali, compreso il neo-segretario Mario Staderini, e parlamentari del Pd. Con l`unica eccezione di Savino Pezzotta (Udc). Via Corelli, Ponte Galeria, Bologna, Pian del Lago. Ad ogni centro gli esponenti politici hanno compilato un questionario relativo alla capienza dei centro, al numero dei detenuti presenti, alle condizioni igieniche e ai servizi presenti nelle strutture. I dati raccolti verranno presentati prima delle vacanze natalizie. Particolarmente penose le condizioni del centro di identificazione ed espulsione romano di Ponte Galeria, dove sono detenuti 146 uomini e 111 donne costretti a vivere senza riscaldamento né acqua calda. Staderini denuncia che non esiste nemmeno una convenzione con la AsI e dunque «i farmaci sono a pagamento». Nella struttura, che sarà al centro di una interpellanza parlamentare di Rita Bernardini per l`altissimo numero di tossicodipendenti, non sono previste attività e dunque gli stranieri sono costretti a passare la giornata a letto oppure nell`ozio totale. Il paradosso, conclude Staderini, è che molti dei migranti vengono rifiutati dai Paesi di origine e dunque non possono essere espulsi pur avendo passato anche quattro o cinque mesi di "carcere" effettivo nei Cie.
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