Un fondo di centomila euro, così il Pdl si "autoassicura"

Centomila euro saranno accantonati in un fondo vincolato presso lo studio di un notaio. E altri trecentomila saranno restituiti al Consiglio al termine della legislatura. Nessuna ammissione di colpa. Ma la spinta finale nelle ore concitate dell’inizio degli interrogatori può essere stato il timore di un blocco dei beni. Così ieri i consiglieri del Popolo della Libertà, riuniti in un incontro che si è svolto a Palazzo Lascaris in mattinata, hanno deciso di congelare risorse. Ciascuno dei dieci del Pdl verserà diecimila euro. Resta fuori Michele Formagnana, che all’epoca era nel gruppo misto e non in quello del Pdl. «Il conto resterà fermo fino alla fine della procedura giudiziaria - spiega il capogruppo Luca Pedrale -. Se i rimborsi saranno ritenuti regolari i consiglieri incasseranno di nuovo la cifra versata. Se invece saranno considerati irregolari i centomila euro versati saranno destinati al Consiglio o tenendo conto delle indicazioni che l’autorità giudiziaria assumerà». Un fondo “cautelare-prudenziale”, lo definiscono i vertici del partito. Alla fine della legislatura, spiega ancora il capogruppo, «saranno in ogni caso restituiti al Consiglio 300 mila euro, risorse che il gruppo ha messo da parte a partire dall’autunno perché da allora ha scelto di non rimborsare alcuna spesa».
La decisione è stata presa all’unanimità, comunica Pedrale «Riteniamo di agire in questo modo, depositando la cifra da un notaio, anche se continuiamo a ribadire la nostra ferma convinzione di aver applicato correttamente la legge, riferendoci ad una prassi in uso da tempo». Da mesi nel gruppo consiliare del Pdl si discute sull’eventualità di versare una quota di risarcimento, ma le opinioni erano divergenti e gli stessi avvocati sembravano sconsigliare una soluzione che avrebbe potuto essere interpretata come un’ammissione di colpevolezza. Nel gruppo di Fratelli d’Italia, dove i consiglieri sono sei, il dilemma non è stato risolto e nessuna decisione è stata ancora assunta: «Metteremo in contatto i nostri avvocati con quelli del Pdl», dice il capogruppo Franco Maria Botta, il quale risponde invece con un «no comment» a quanto emerso sulle spese del consigliere del suo gruppo Marco Botta.
Il comitato radicali e l’Associazione radicale Adelaide Aglietta insistono rinnovando l’invito a tutti i gruppi a pubblicare online tutti i rimborsi, spesa per spesa, fatti dal 2008 ad oggi. Ieri, Giulio Manfredi e Igor Boni hanno diffuso la risposta del presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo. Che scrive: «I dati non sono nella disponibilità dell’amministrazione perché li hanno i gruppi consiliari».
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